L’Arabia Saudita comprerà armi dalla Russia per 10 miliardi di dollari
Riyad è uno dei maggiori importatori di armi al mondo, con stanziamenti che superano gli 80 miliardi di dollari
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di Eugenio Cipolla
Della continua espansione dell’industria bellica russa, ne abbiamo parlato la scorsa settimana, sottolineando come il Cremlino stia allargando le prospettive di vendite a nuovi paesi dell’Asia e del Sud America. Ieri il quotidiano economico Vedomosti, citando fonti della Rostec, la compagnia statale per lo sviluppo e l’esportazione di prodotti industriali per uso civile e militare, e di Rosoboronexport, l’ente che si occupa dell’esportazione di armi russe, ha parlato dell’imminente incontro tra Vladimir Putin e il re dell’Arabia Saudita. Salman dovrebbe essere a Mosca entro la fine di novembre per alcuni colloqui con il presidente russo e, si dice, per firmare diversi contratti per forniture di armamenti russi del valore di 10 miliardi di dollari.
Secondo Vedomosti, i sauditi sarebbero molto interessati ad acquistare sistemi missilistici Iskander. Lunedì scorso, Serghei Chemezov, capo di Rostec, aveva negato l’esistenza di negoziati con Riad per la fornitura di questo tipo di missili, confermando invece l’imminente consegna di sistemi di difesa aerea. Della visita di Salman ne aveva
parlato già Dmitri Peskov a fine ottobre, annunciando l’espansione della cooperazione bilaterale tra i due paesi. L’Arabia Saudita è uno dei maggiori importatori di armi al mondo, con stanziamenti che superano gli 80 miliardi di dollari (la stima è dell’International Peace Research Institute di Stoccolma, ndr) e un asse con Mosca potrebbe diventare strategico.
Intanto, sempre ieri, Vladimir Putin ha dato istruzioni di firmare un accordo tra Russia e Armenia per creare un sistema di difesa regionale congiunto nell’area del Caucaso. «Decreto – si legge nell’ordine firmato da Putin – di accettare la proposta del governo sulla firma dell’accordo tra Russia e Armenia in materia. Con la presente incarico il ministero della Difesa russo di tenere negoziati con la parte armena, coinvolgendo il ministero degli Esteri, firmare tale accordo a
nome della Russia al raggiungimento del consenso e consento di fare modifiche minori al progetto approvato dal governo».
Una mossa, questa, per mettere pressione a Georgia e Turchia, paesi confinanti con l’Armenia, che aspirano a diventare membri della Nato. Incontrando alcuni alti funzionari della difesa russi, Putin ha espresso preoccupazione per il sistema missilistico progettato dagli Usa in est Europa. «E’ un tentativo di minare la parità esistente negli armamenti missilistici nucleari», ha detto, sostenendo che la Russia si dovrebbe concentrare sulla costruzione di missili nucleari capaci di superare ogni sistema di difesa esistente, qualora Washington proseguisse con i suoi progetti di espansione.
«I riferimenti alle minacce missilistiche nucleari iraniane e nordcoreane - ha precisato - sono una copertura per le vere
intenzioni, che sono in realtà dirette a neutralizzare il potenziale nucleare strategico di altri Stati nucleari, in primo luogo la Russia».