L'"attentato" di San Pietroburgo e gli sciacalli di questa "Barbarossa" dell'informazione
di Diego Bertozzi
Non c'è da stupirsene più di tanto: ogni attentato terroristico che avviene al di fuori dello spazio sacro occidentale, è oggetto di una vomitevole "doppia morale" che ne impedisce la condanna, divulga letture che in altre occasioni si definirebbero "complottiste", fino a giungere ad una sorta di giustificazione (la repressione del regime) dell'azione terrorista. I fatti tragici di San Pietroburgo avvengono nel pieno ri-dispiegamento di una russofobia da Ottocento e proprio per questo da ieri leggiamo vera e propria spazzatura da irregimentazione bellica.
Avessero il coraggio di abbandonare il "tra le righe" per dire chiaramente quel che pensano: i russi sono sottouomini, crepano diversamente, e Putin si è fatto l'attentato per rafforzare il proprio potere. Gli sciacalli più ignobilmente coraggiosi quelli de L'Unità: "attentato" tra virgolette.
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Perché per Berlino i morti russi non meritano di essere ricordati?
