L'Economist e la pietra tombale dell'UE in un grafico

3795
L'Economist e la pietra tombale dell'UE in un grafico

 

L'Economist Data Team in un solo grafico certifica il completo fallimento delle politiche economiche europee: nel 2000 41 delle prime 100 aziende al mondo erano europee. Oggi, nel 2021, solo 15. 

 

 

Il fatto è che questo grafico mostra il paradosso delle politiche europee focalizzate sul  sostegno a  Big Business ma i cui risultati sono platealmente disastrosi. Perché? Per parere mio è semplice, perché abbiamo voluto competere sull'abbattimento dei costi imponendo per 20 anni politiche deflazionistiche spaventose grazie a vincoli di bilancio deliranti che ci hanno di fatto messo in concorrenza con il Bangladesh e altri paesi in via di sviluppo nella produzione di beni “maturi” anziché puntare sulla ricerca scientifica e dunque sull'innovazione di prodotto soprattutto quando erano disruptive ovvero in grado di cambiare il mondo (nel bene o nel male è altro discorso) come per esempio tutto ciò che è legato all'Informatica.

Tenere alla fame i nostri laureati in Europa – in particolare quelli italiani che di gran lunga affrontavano il percorso di studi più difficile in Europa - non è stato un buon affare, ecco le conseguenze: stiamo retrocedendo a zona economica di seconda fascia, inabile a competere, inabile a innovare. Questa situazione dimostra anche la completa inadeguatezza della nostra élite dominante anche in teoria economica (Scumpeter, questo sconosciuto).

Gente come Mariotto Draghi, la Merkel e compagnia suonante sono solo degli inetti che hanno sbagliato tutto. Questi idioti non capiscono nulla, non sanno nulla, sono solo interessati a mantenere il potere a qualunque costo. I dati sono lì a dimostrarlo.  I loro titoli altisonanti sono solo titoli di cartone che attestano la loro appartenenza di classe. Ma non sanno di cosa parlano. Ma che ci sei andato a fare al MIT se non riesci a capire l'importanza dell'Innovazione? Innovazione che non si fa affamando le forze nuove e favorendo gli amichetti del quartierino buoni a spendere i soldi dello stato in yacht, vacanze e puttanate varie. Con chi volevi competere Mariotto, con il tuo compagno di scuola Montezemolino? Il capitalismo funziona (e tu sei un capitalista convinto) solo se c'è competizione, quando si favorisce sfacciatamente un élite che è ricca solo per diritto di nascita siamo alla corte del Re Sole a Versailles con i nobili con le culottes, la parrucca e la cipria. Il capitalismo nel bene e nel male è un'altra cosa.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

"I nuovi mostri" - Roger Waters "I nuovi mostri" - Roger Waters

"I nuovi mostri" - Roger Waters

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina di Giuseppe Masala Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE   Una finestra aperta La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Ma che c'entra La Russa con Pasolini? di Paolo Desogus Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La sinistra, l'America, e l'Occidente di Giuseppe Giannini La sinistra, l'America, e l'Occidente

La sinistra, l'America, e l'Occidente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire di Michele Blanco La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

L'orrore e' il capitalismo di Giorgio Cremaschi L'orrore e' il capitalismo

L'orrore e' il capitalismo

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti