Maratona di Vilnius. Le speciali condizioni imposte agli atleti russi e bielorussi
Gli organizzatori della Maratona di Vilnius hanno stabilito che i corridori russi e bielorussi non potranno gareggiare sotto le bandiere dei loro Paesi né competere per i premi in denaro. "In conformità con la raccomandazione del Ministero dell'Istruzione e della Scienza della Repubblica di Lituania e con l'annuncio della Federazione Lituana di Atletica Leggera (di seguito), nonché con la decisione presa dall'istituzione pubblica “Tarptautinis maratonas”, ai cittadini russi e bielorussi è severamente vietato partecipare agli eventi organizzati dall'organizzazione. Sono escluse dal divieto le persone in possesso di un permesso di soggiorno ufficiale rilasciato dalle autorità competenti della Repubblica di Lituania per il territorio della Repubblica di Lituania durante lo svolgimento dell'evento." Si legge nel regolamento della corsa.
Per partecipare alla competizione in programma il 14 settembre, gli atleti dei due Paesi "sanzionati" dovranno quindi dimostrare di avere un regolare permesso di soggiorno in Lituania e firmare una dichiarazione – in inglese o lituano – in cui condannano esplicitamente le "azioni militari russe" in Ucraina. Ma soprattutto, il regolamento è chiaro: "Parteciperanno senza competere per premi o riconoscimenti ufficiali".
Una scelta che di fatto li esclude dalla classifica generale, pur consentendo loro di correre. Interpellati dai media russi sulle possibili discriminazioni, i responsabili della maratona hanno risposto che si tratta di un "campionato nazionale lituano", dove solo i cittadini del Paese baltico possono vincere premi (fino a 1.500 euro per i primi classificati). Tuttavia, un dettaglio fa riflettere: mentre russi e bielorussi saranno "anonimi", le nazionalità di tutti gli altri atleti stranieri verranno regolarmente indicate.
Dal 2022, atleti russi e bielorussi sono stati sistematicamente esclusi da numerosi eventi sportivi internazionali. La Lituania, insieme a Estonia e Lettonia, è in prima linea nella rottura dei legami culturali con Mosca: solo pochi mesi fa, un rapporto governativo ha indicato Russia, Bielorussia e Cina come "minacce dirette" alla sicurezza nazionale