Miliziano filorusso crocifisso e arso vivo in Donbass dai soldati pro-Kiev. Il video choc

Il vero volto (crudele) della guerra in Ucraina e dei neo-nazisti spalleggiati dall'occidente

18894
Miliziano filorusso crocifisso e arso vivo in Donbass dai soldati pro-Kiev. Il video choc





C’è un video choc che nelle ultime ore ha invaso i social russi. Un video che, se la sua veridicità fosse confermata, mostrerebbe finalmente al mondo intero il vero volto (crudele) della guerra in Ucraina. Una guerra dove le regole sono state sempre calpestate da entrambe le parti in conflitto, come denunciato più volte da diversi organismi internazionali.

Nel pomeriggio di venerdì il gruppo hacker filorusso “Cyber-Berkut”, noto per aver pubblicato numerosi documenti scottanti sul conflitto in Donbass, comprese le prove circa la fornitura di armi letali degli Usa all’Ucraina, hanno diffuso sulla propria pagina di V-Kontakte (il Facebook russo, ndr) un video che mostra la crocifissione di un miliziano filorusso ad opera di alcuni soldati del battaglione di volontari pro-Kiev Azov, al centro di numerose polemiche sin dall’inizio della guerra in Donbass per i suoi metodi poco ortodossi.

Il video, rilanciato subito dall'emittente russa Lifenews, secondo quanto affermato dagli hacker, sarebbe stato intercettato all’interno di una mail sui server dei servizi di sicurezza ucraini. La scena, molto cruenta, si sarebbe svolta nei pressi del villaggio di Shirokino, al centro di numerosi combattimenti nelle ultime settimane. Le immagini mostrano cinque uomini del battaglione Azov con il volto coperto che stanno per crocifiggere un prigioniero, legato e imbavagliato. «Noi siamo soldati del battaglione Azov – dice uno dei soldati con una breve dichiarazione – e combattiamo gli spiriti russi. Così finisce chi viene riconosciuto colpevole di favoreggiamento al separatismo».

Poi i cinque si spostano e pongono l’uomo su di una croce, immobilizzandolo. Il prigioniero geme, cerca di resistere. Prima viene legato con del nastro alla struttura in legno. Le urla si intensificano, si sentono chiaramente dei colpi di martello. La croce viene innalzata e il cameraman ingrandisce l’immagine sulla mano destra dell’uomo per far vedere il chiodo ben piantato nel legno. Il macabro finale è servito: i cinque appiccano un fuoco sotto i piedi dell’uomo. Il video si interrompe, ma i quattro minuti e trentasette secondi della durata sono comunque impressionanti.

Purtroppo non ci sono altre fonti che possono confermare l’autenticità del video, anche se ci sono diversi elementi che lo fanno pensare. Come il fatto che il soldato del battaglione Azov, durante il suo intervento, parli in ucraino e non in russo. Ad ogni modo, a gennaio Amnesty International aveva già denunciato sistematiche violazioni delle norme di guerra in est Ucraina. Quella della crocifissione, inoltre, è una tecnica di tortura abbastanza usuale nell’ex repubblica sovietica. Sono diversi gli episodi simili denunciati nel corso di questi ultimi dodici mesi. Ma nessuno in occidente è voluto andarci mai a fondo.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Quando il tennis oscura un genocidio di Paolo Desogus Quando il tennis oscura un genocidio

Quando il tennis oscura un genocidio

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

I metodi mafiosi e i servi sciocchi di Michele Blanco I metodi mafiosi e i servi sciocchi

I metodi mafiosi e i servi sciocchi

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti