NATOpolitanismo: la parabola dell'Alleanza Atlantica secondo Thomas Meaney (Max Planck Institute)

4730
NATOpolitanismo: la parabola dell'Alleanza Atlantica secondo Thomas Meaney (Max Planck Institute)

 

di Eleonora Piergallini

 

In un lungo articolo pubblicato sul Guardian, Thomas Meaney, ricercatore presso il Max Planck Institute di Gottinga, ripercorre la storia della Nato per evidenziarne la natura e l’interessante parabola percorsa dalla sua genesi.

Come scrive Meaney, dopo essere stata messa in discussione dall’amministrazione Trump, “la Nato è tornata, con l’invasione dell’Ucraina. Vladimir Putin ha risollevato da solo le sorti dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, riportandola in cima all’agenda della politica estera”.

Dopo la caduta del muro di Berlino, ci si è interrogati a lungo sulla natura della Nato, fino al sospetto che non fosse mai stata solo un’alleanza militare, ma un organismo più politico al servizio degli Stati Uniti, la cui supremazia al suo interno è indiscussa e indiscutibile (se un membro intende lasciare l’alleanza, ricorda Meaney, deve chiederlo al presidente degli Stati Uniti).

Come suggerisce l’articolo, l’invasione dell’Ucraina è diventata un trampolino di lancio per una nuova prospettiva della NATO. “Gli strateghi militari statunitensi”, scrive infatti Meaney, “sognano nuovamente di aprire un fronte Nato nel Pacifico, mentre i burocrati dell’UE progettano una nuova alleanza Nato per Internet […]. Il vecchio sceriffo della Guerra Fredda ha ritrovato il suo ruolo guida e, con sorpresa di molti, ha dimostrato di essere una forza straordinariamente agile ed efficiente nella lotta contro la Russia”.

Di grande interesse, la conclusione dell’articolo: “lo storico inglese EP Thompson sosteneva nel 1978 che il “Natopolitanism” era una forma di apatia estrema, una patologia avvolta in un’ideologia vuota che sapeva solo a cosa si opponeva. Ma Thompson scriveva in un momento in cui gli appelli ad abolire l’alleanza non erano ancora diventati un incantesimo stanco. Nel 1983, il posizionamento dei missili Pershing da parte della NATO in Germania occidentale poteva ancora suscitare proteste, tra le più grandi della storia tedesca del dopoguerra”.

“Ma se un tempo l’istituzionalizzazione della Nato e della strategia nucleare era considerata una mossa letale da molti cittadini degli Stati Nato, successivamente le recenti guerre della Nato in Libia e in Afghanistan sono state realizzate senza ostacoli interni, nonostante il loro abissale fallimento e nonostante abbiano palesemente reso il mondo un posto più pericoloso”.

“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha rappresentato per la Nato il momento più pacificante possibile. Nessuno dubita dell’effettivo sostegno della Nato alla difesa del territorio ucraino, anche se la guerra non è ancora finita”.

“La domanda più difficile è se la Nato, più che garantire pace e libertà, non sia in realtà un legaccio della guerra fredda, che ha limitato la libertà dell’Occidente – e messo in pericolo le popolazioni di tutto il mondo. In un momento in cui c’è bisogno come non mai di un ordine mondiale alternativo, la Nato sembra chiudere la porta a tale possibilità. La Nato sembra essere tornata. Ma solo per issare la vecchia bandiera: ‘Non c’è nessuna alternativa’”.

 Piccole Note

Piccole Note

 

Piccole Note è un blog a cura di Davide Malacaria. Questo il suo canale Telegram per tutti gli aggiornamenti: https://t.me/PiccoleNoteTelegram

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Sempre peggio! di Michele Blanco Sempre peggio!

Sempre peggio!

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti