Nucleare iraniano. Colloqui di Vienna partiranno su nuovo documento

Nucleare iraniano. Colloqui di Vienna partiranno su nuovo documento

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Il ministro degli Esteri iraniano, Hosein Amir Abdolahian, precisa che l'ottavo round dei colloqui di Vienna riprenderà con un nuovo documento raggiunto in comune accordo.

In dichiarazioni rilasciate questa mattina in una conferenza stampa, il massimo diplomatico del Paese persiano ha affermato che oggi inizia il nuovo round di colloqui a Vienna e c'è un documento concordato al tavolo di dialogo, definito dai documenti del 1 e 15 dicembre, sul caso nucleare e sulle sanzioni.

Il capo della diplomazia iraniana ha precisato: "Cioè, abbiamo messo da parte il documento di giugno 2020, e ottenuto un nuovo documento congiunto, perché da oggi inizieranno i negoziati su quel documento".

Amir Abdolahian ha sostenuto che la questione delle garanzie dell'attuazione dell'accordo nucleare del 2015, PIAC o JCPOA  la verifica dell'eliminazione delle sanzioni sono la base portante  l'asse del conversazioni che si terranno oggi.

In questo contesto, ha chiarito che la cosa più importante per Teheran è, prima di tutto, il petrolio iraniano, la vendita facile e senza restrizioni del petrolio e il trasferimento del suo denaro in valuta estera sui conti bancari dell'Iran, e che la Repubblica Islamica prenda beneficiare di tutti i vantaggi economici nei diversi settori.

Le autorità iraniane hanno più volte sottolineato che accetteranno le condizioni del JCPOA solo con  l'effettiva revoca degli embarghi statunitensi contro di loro e la normalizzazione delle relazioni commerciali ed economiche con Teheran, quindi qualsiasi accordo deve soddisfare queste esigenze.

Il Paese persiano ha mostrato la massima moderazione e ha pagato a caro prezzo la salvaguardia dell'accordo nucleare, dal quale gli Usa sono usciti unilateralmente nel maggio 2018, pertanto, è assolutamente legittimo chiedere garanzie oggettive e verificabili al "responsabile di tutto il pasticcio" e necessario, come ribadito dal rappresentante permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite, Majid Tajt Ravanchi.

L'Iran ed i Paesi del Gruppo 4+1 (Regno Unito, Francia, Russia e Cina, più Germania) hanno avviato il 17 dicembre scorso a Vienna il settimo round di colloqui. In questa tornata, la delegazione iraniana ha insistito sulla modifica di alcune parti dei testi da discutere.

I media occidentali hanno manipolato come al solito la posizione iraniana. Da Portavoce di Washington hanno mostrato come irragionevole la posizione iraniana sulle sanzioni che hanno messo a dura prova la popolazione iraniana sopratutto durante la pandemia da Covid-19. Senza mai menzionare che è stata l'amministrazione USA guidata da Donald Trump a non rispettare gli accordi uscendo dal JCPOA nel 2018.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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