Obbligo vaccinale over 50: l'odio di ricino dei "migliori"

Obbligo vaccinale over 50: l'odio di ricino dei "migliori"

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Qualche domanda sulle super misure partorite dal governo Draghi nella giornata di ieri, 5 gennaio 2022.

Il Sole24 Ore ad agosto individuava la fascia "no vax" negli ultrasessantenni: il 10,1% non ha ancora alcuna copertura vaccinale. Ma la percentuale si raddoppia tra i 50enni (20,2%): una platea senza vaccini di quasi due milioni di persone. Chi ha 49 anni potrà tirare un sospiro di sollievo. "Non tocca a me, non tocca ancora a me" è il mantra del divide et impera.

Ma più concretamente: cosa significa obbligo vaccinale agli over 50? Se un over 50 fino a questo momento non ha fatto mai nessuna dose, certamente ha scelto, ormai, di non sottostare al ricatto.

Dovrebbe iniziare a fare la prima dose oggi per ottenere il supergrenpass quando?

E a che serve allora questa misura che non avrà alcun beneficio, qualora vi fosse, solo dopo la fine dello stato di emergenza?

E dovranno comunque essere vaccinati con sieri mRNA che proteggono dalla variante omicron solo per il 37%?

Oppure a loro sarà offerta la versione Novavax, propagandata come non geneticamente modificata?

E i pensionati o i disoccupati che avranno bisogno di accedere all'INPS, in banca, alle poste, all'ufficio anagrafe, dal barbiere o dalla parrucchiera, dovranno intasare le farmacie per un tampone al prezzo di 15 euro ogni volta?

Chi si aspettava che Draghi, in vista delle imminenti elezioni del Presidente della Repubblica, fosse più attento all'umore dei partiti che dovranno votarlo, ha sbagliato. Li usa come burattini, ha dato loro un apparente contentino da spendere per la prossima campagna elettorale, ma il suo obiettivo è un altro.

Creare conflitto orizzontale e divisione, imporre odio di ricino e fomentare delazione, distruggere insomma tutto il tessuto solidale interattivo che costituisce il primo muro di gomma contro ogni totalitarismo.

A ridicolizzare le ultime scelte del governo dei "migliori" non è il capro espiatorio no vax terrapiattista complottista, ma tra i più prestigiosi, a livello internazionale, istituto di ricerca nel campo dell'epidemiologia e fiore all'occhiello dell'Italia: lo "Spallanzani". 

Per il Comitato tecnico scientifico Covid 19 dello Spallanzani l'evoluzione di Covid-19 verso una infezione respiratoria stagionale e' "uno scenario che appare sempre piu' possibile". A dimostrazione di come quelli dei "migliori" non siano altro che deliri di gente pericolosa allo sbando.

In un post pubblicato su Facebook dal direttore dell'Istituto di eccellenza Spallanzani, Francesco Vaia, si sottolinea l'aumento delle "armi a disposizione" contro il virus elencando in pillole la ricetta: semplificazione di accessi e procedure e investire sempre piu' nelle cure domiciliari.

Riportiamo da l'Ansa:

"L'aumento delle segnalazioni di Covid-19 dell'ultima settimana si accompagna ad un significativo cambiamento delle caratteristiche della malattia, con un incremento della quota di persone con sintomi lievi o assenti che ormai ha raggiunto il 75% - scrive il comitato tecnico scientifico - . E' una conferma della ridotta aggressivita' della variante Omicron, che avevamo gia' segnalato in seguito ai primi contatti con i colleghi sudafricani ed ai rapporti provenienti da paesi europei. Ed e' anche una ulteriore prova di come la campagna vaccinale, rafforzata dai progressi nella somministrazione della terza dose, contribuisca a renderla una malattia meno pericolosa. Da una sorveglianza effettuata presso tutti i nuovi pazienti ricoverati nei reparti o assistiti presso l'Ambulatorio ospedaliero Monoclonali dello Spallanzani negli ultimi 10 giorni, la prevalenza di Omicron e' risultata pari al 14% nei ricoverati e al 60% in quelli non ospedalizzati dell'Ambulatorio monoclonali. Questo dato appare un'ulteriore conferma del fatto che Omicron, come gia' visto in Sud Africa e Gran Bretagna sembra associato a manifestazioni di malattia piu' lievi". La novita' della settimana e' l'arrivo nei reparti di un nuovo antivirale , "Molnupinavir, che somministrato precocemente riduce ulteriormente il rischio che l'infezione da Sars CoV2 causi una malattia importante. Gia' da ieri, nel primo giorno di disponibilita' abbiamo trattato due pazienti con patologie preesistenti, che li mettevano a rischio di sviluppare un Covid grave, che sono tutt'ora in buone condizioni - riferiscono i medici - . Ed oggi sono stati trattati altri pazienti. Questo farmaco e' disponibile ora presso numerose strutture ospedaliere ed e' indicato per persone con un tampone positivo ed altre patologie quali cardiopatie e pneumopatie gravi, obesita', malattie oncologiche in fase attiva, diabete mal controllato o immunodeficienze. In queste persone, se somministrato nei primi cinque giorni di malattia, garantisce una significativa riduzione del rischio di evoluzione della malattia verso un Covid grave. Molnupinavir e' uno strumento ulteriore di terapia precoce di Covid-19.

Si aggiunge agli anticorpi monoclonali tra i quali almeno uno, Sotrovimab, e' stato impiegato con successo nel nostro ambulatorio su pazienti con infezione da variante omicron. A breve saranno disponibili altri antivirali". L'evoluzione di Covid-19 verso una infezione respiratoria stagionale e' "uno scenario che appare sempre piu' possibile. Questo - secondo il comitato tecnico scientifico dello Spallanzani - dipendera' in parte da come evolvera' ulteriormente il virus ma anche da alcuni interventi che potra' fare il sistema sanitario. In primo luogo proseguire nella campagna di vaccinazione e rivaccinazione. In secondo luogo garantire l'accesso ai trattamenti precoci a tutte le persone a rischio di una evoluzione sfavorevole della malattia". Infine, sostengono, servira' "proseguire nella riorganizzazione del sistema sanitario con una maggiore integrazione ospedale territorio ed un utilizzo efficiente ed appropriato delle strutture per malati acuti che saranno comunque indispensabili a garantire una adeguata assistenza in questa fase della pandemia".

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