Pepe Escobar: "Il massacro di Gaza deciso a Washington prima del 7 ottobre"

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Pepe Escobar: "Il massacro di Gaza deciso a Washington prima del 7 ottobre"

 

“La nuova scacchiera”. Alla Sala Capranichetta dell'Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio, sabato 2 dicembre si è svolto un importante dibattito sulla geopolitica e le crisi attuali, organizzata dalla Casa Del Sole TV. Nella tavola rotonda “Complessità Multipolare”, è intervenuto da remoto, il noto giornalista Pepe Escobar che ha commentato i “due successi dell’Egemone”: la vittoria di Milei “el loco” in Argentina, che crea un vulnus nei Brics 11, e l’incendio nell’Asia occidentale prodotta da Israele con il massacro a Gaza. La decisione della mattanza di Gaza è stata presa per Escobar a metà settembre durante una visita di Netanyahu a Washington. “Prima del 7 ottobre la decisione era stata presa”, sottolinea Pepe Escobar. E il via libera è stato dato perché si realizzi a Gaza il Canale Ben Gurion e si creino le infrastrutture logistiche dell’INEC, la sfida degli Stati Uniti alla nuova via della seta cinese. “Per realizzarlo assistiamo a un genocidio”.


Si tratta di un “successo tattico per l’egemone”: mettere tutta l’Asia occidentale a terra e fuoco. Ma non pensano in chiave strategica “perché ora hanno infiammato l’intero mondo contro il sionismo. Questo è l’unico aspetto positivo di questa immane tragedia. Tutto il sud globale vede Israele per quello che realmente è.”, sottolinea Escobar.

“Stiamo assistendo ad una grande vittoria in Sud America e una vittoria tattica ma non strategica in Asia occidentale e all’umiliazione cosmica in Ucraina”, sottolinea Escobar. Il primo gennaio 2024, prosegue Escobar ci sarà l’inaugurazione dei Brics 11 (“o meglio 10 perché l’Argentina non ne farà parte”) e al summit a Kazan saranno i russi a guidare l’agenda e i punti da dibattere, “possiamo aspettarci grandi iniziative nelle terre arabe e sullo scacchiere internazionale in generale”. Tutto è in sospeso al momento. “E’ auspicabile un maggiore intervento della Russia in Eurasia e nel sud globale. Con Pechino nella retroguardia con maggiori capacità di fare pressioni sui nuovi membri arabi. Il mondo è appeso a quello che i Brics otterranno sotto la presidenza russa nel 2024”, conclude Escobar.

Alessandro Bianchi

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