Pino Arlacchi da New York - "Non siamo più nel mondo di 30 anni fa. L'attacco predatorio contro il Venezuela non avrà successo"

Intervista all'ex Vice Segretario Onu in questi giorni a New York per partecipare ai lavori della 74 ° Assemblea generale delle Nazioni Unite

13056
Pino Arlacchi da New York - "Non siamo più nel mondo di 30 anni fa. L'attacco predatorio contro il Venezuela non avrà successo"


Pino Arlacchi, ex Vice Segretario delle Nazioni Unite, si trova in questi giorni a New York per partecipare ai lavori della 74° Assemblea. Iran e Venezuela sono i due dossier più caldi che sta seguendo. Come AntiDiplomatico abbiamo avuto la possibilità di rivolgergli alcune domande.
 
 
L’intervista
 
 
Professore che cosa sono le Nazioni Unite oggi?
 

Le Nazioni Unite sono il prodotto degradato di un progetto di governo mondiale. Cionostante, non si sono ridotte ad essere una semplice associazione di Stati. In certi momenti e in alcune sue istanze, l’ONU riesce ad esprimere la coscienza universale.
La maggioranza dei paesi membri, per esempio, ha capito la differenza che si sta creando tra l’attacco USA all’Iran e quello al Venezuela.
 


Ci può spiegare meglio. Qual è la differenza?
 
Mentre l’Iran non vive di petrolio perché il 70% della sua economia non dipende da esso, e può quindi resistere indefinitamente alle sanzioni, con il Venezuela si può tentare il colpo grosso, perché la sua economia dipende quasi totalmente dalle esportazioni di petrolio.
Strozzando le vendite, e anche la produzione, del petrolio venezuelano si porterà al collasso la base di sopravvivenza della popolazione. E se contemporaneamente si attuerà un blocco finanziario totale, impedendo le importazioni di cibo, medicine e strumenti essenziali per la produzione di energia e per il funzionamento dei trasporti, il paese crollerà per fame, sete, malattie e disorganizzazione sociale. Portandosi dietro il governo Maduro come effetto collaterale, e subendo il saccheggio e il passaggio di mano delle risorse nazionali.

 

C’è questa consapevolezza alle Nazioni Unite?

L’Assemblea Generale ha capito che il progetto americano non è di colpire il governo Maduro per salvare il popolo del Venezuela ma di colpire a morte il popolo del Venezuela per appropriarsi delle sue risorse con la scusa di colpire Maduro.
Agli occhi dei paesi extraeuropei la sopraffazione del Venezuela ricalca la predazione genocidiale inflitta loro per secoli dall’Occidente, e il loro allarme è scattato d’istinto.
Prima della risoluzione del Consiglio dei diritti umani, ben 120 stati membri del NAM, il movimento dei paesi non allineati, quasi due terzi dei membri ONU, si sono espressi in modo durissimo contro le sanzioni USA ed a favore del governo attuale del Venezuela.


 
La battaglia in corso in Venezuela è il vero spartiacque per l’affermazione di un mondo multipolare?
 
Il progetto di predazione degli Stati Uniti contro il Venezuela, ancora 30-40 anni fa, avrebbe avuto buone probabilità di successo. Ma in un mondo multipolare e post-americano, dove sono in campo progetti e poteri tra loro differenti e alternativi, è diventato difficile estinguere un paese per depredarlo delle sue ricchezze. Salvo ulteriori svolte negative, quali l’invasione militare, il Venezuela troverá acquirenti del suo petrolio disposti a sfidare il veto americano, troverá il modo di rompere il blocco finanziario ed economico che lo soffoca, e confermerà con nuove elezioni il governo che ha democraticamente eletto.

La Redazione

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Quando il tennis oscura un genocidio di Paolo Desogus Quando il tennis oscura un genocidio

Quando il tennis oscura un genocidio

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

I metodi mafiosi e i servi sciocchi di Michele Blanco I metodi mafiosi e i servi sciocchi

I metodi mafiosi e i servi sciocchi

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti