Popoli che si ribellano al neoliberismo e popoli che difendono governi popolari. Riflessioni su Ecuador e Venezuela

9821
Popoli che si ribellano al neoliberismo e popoli che difendono governi popolari. Riflessioni su Ecuador e Venezuela



di Fabrizio Verde
 

La sollevazione popolare in Ecuador scatenata dalla volontà del presidente Lenin Moreno di implementare un pacchetto di misure antipopolari richieste dal Fondo Monetario Internazionale ci porta ad effettuare alcune necessarie riflessioni. 

 

Innanzitutto basta vedere chi sostiene Lenin Moreno e condanna la rivolta popolare per comprendere come questa sia una spontanea rivolta popolare contro l’infame ritorno in Ecuador del neoliberismo più selvaggio dopo che questo era stato bandito dai governi guidati da Rafael Correa. Un decennio di rara stabilità politica per l’Ecuador dove il paese andino cresceva economicamente e il popolo migliorava le proprie condizioni materiali di vita. 

 

Il traditore Lenin Moreno ha incassato il sostegno dei governi di destra della regione: da Duque a Bolsonaro passando per Macri, Juan Orlando Hernandez, Martin Vizcarra e Sebastián Piñera. 

 

Insomma, tutti i presidenti che hanno agito in funzione del golpe e fomentato il golpe in Venezuela. Sostenendo tutte le peggiori azioni di stampo terroristico compiute contro il governo Maduro e il popolo venezuelano. Ovviamente trincerandosi dietro il paravento della lotta per la democrazia in Venezuela che sarebbe stata usurpata da Nicolas Maduro. 

 

Proprio loro che a stento riescono a controllare i propri paesi tutti piegati da crisi economico-sociali scatenate dalla scellerata applicazione nel neoliberismo più selvaggio. Gli stessi che calpestano i diritti umani dei propri popoli e non rispettano i minimi standard di democrazia. 

 

Però tutti tacciono. Come è naturale che sia perché loro sono marionette di Washington. Quindi possono reprimere e affamare i propri popoli tra gli applausi dei media internazionali e con esplicito consenso statunitense. 

 

Il popolo ecuadoriano non trova alcun supporto internazionale e la condanna delle destre sudamericane schiave di Washington perché si è ribellato al Fondo Monetario Internazionale. A quelle misure che avrebbero riportato il paese ai tempi della ‘larga noche neoliberal’. Un periodo nero che i popoli in America Latina non hanno dimenticato. 

 

Nella giornata di ieri abbiamo visto il popolo ecuadoriano inferocito assaltare il palazzo presidenziale a Quito e la sede dell’Assemblea Nazionale. A riprova della distanza che ha messo Lenin Moreno tra il governo e il popolo. Al contrario di quanto accade in Venezuela dove ogni qualvolta i golpisti entrano in azione, il popolo accorre a Palazzo Miraflores per difendere il proprio governo. A dimostrazione che in Venezuela vi è un genuino governo popolare, difeso e voluto dal popolo. Al netto delle fake news di chi spinge la narrazione di un governo dittatoriale che si regge in piedi solo grazie al sostegno dell’esercito. 

 

Un’ultima annotazione: il popolo ecuadoriano protesta contro il proprio governo per gli stessi identici motivi per cui il popolo venezuelano difende il proprio. I popoli coscienti rigettano il neoliberismo.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole di Michelangelo Severgnini Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake di Francesco Santoianni Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump di Francesco Erspamer  Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Cara Giorgia, ma quale dialogo? di Paolo Desogus Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione di Giuseppe Giannini La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La povertà in Italia è ereditaria di Michele Blanco La povertà in Italia è ereditaria

La povertà in Italia è ereditaria

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti