Quarto round dei colloqui di pace sulla Siria. Damasco: Non politicizzare la questione dei rifugiati

Quarto round dei colloqui di pace sulla Siria. Damasco: Non politicizzare la questione dei rifugiati

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Durante il primo giorno del quarto ciclo di riunioni del Sottocomitato per la discussione sulla Costituzione a Ginevra, la delegazione nazionale che rappresenta il governo siriano ha chiesto che la questione del ritorno dei rifugiati sia adottata come principio nazionale a causa della sua importanza a vari livelli, particolarmente in materia umanitaria.

Gli interventi dei membri della delegazione si sono concentrati sull'importanza che alcuni paesi smettano di politicizzare questo dossier e lo utilizzino per realizzare interessi politici ed economici a costo delle continue sofferenze degli sfollati siriani e delle loro misere condizioni di vita.

I delegati di Damasco hanno anche chiesto che non vengano posti ostacoli al rientro dei profughi nei loro paesi e che si astengano dall'intimidirli in modo che non tornino in patria.

Hanno anche evidenziato le misure adottate dalle istituzioni statali per facilitare il rientro dei profughi, che hanno contribuito al ritorno di centinaia di migliaia alle loro case nonostante gli ostacoli imposti dai paesi ostili.

Hanno indicato che l'imposizione di sanzioni e misure coercitive unilaterali contro i siriani impedisce la costruzione di ciò che è stato distrutto dal terrorismo e, quindi, garantisce un sostentamento dignitoso ai rifugiati rimpatriati.

Le riunioni della quarta tornata della Sottocommissione emanata dal Comitato di discussione costituzionale sono iniziate oggi, presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra.

Il terzo ciclo di riunioni delle sottocommissioni si è tenuto alla fine dello scorso agosto e il suo ordine del giorno era intitolato: "Principi nazionali di base".

Il primo e il secondo round si sono svolti presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra nel mese di novembre dello scorso anno.

Il Comitato per il dibattito sulla costituzione è composto da 150 membri (cinquanta rappresentanti del governo, altrettanti della delegazione del regime turco di opposizione e gli ultimi cinquanta della società civile).

 

Quindici membri di ciascuno dei tre gruppi compongono il sottocomitato.

 

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