Russia-Ucraina, nemmeno i giornalisti occidentali credono più alla propaganda USA
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Ormai nemmeno più i giornalisti occidentali credono alla propaganda di guerra statunitense. Il portavoce per il Dipartimento di Stato USA, il democratico Ned Price, in conferenza stampa afferma: «Gli Stati Uniti posseggono informazioni sulla Russia che pianifica di realizzare falsi attacchi delle forze armate o dell’intelligence ucraina per invadere l’Ucraina. I russi valutano la produzione di un video di propaganda con false esplosioni, dove appaiono cadaveri, attori che fingono di essere feriti, immagini di luoghi distrutti, interamente elaborato dai servizi russi».
A quel punto interviene uno dei giornalisti presenti in conferenza stampa per chiedere al portavoce Price: «Quali prove avete riguardo la realizzazione di questo video di propaganda?».
La risposta di Price è alquanto imbarazzata: «Matt, sono informazioni in possesso al governo degli Stati Uniti. Informazioni declassificate dell’intelligence».
Il giornalista però ribatte con scetticismo: «Dove sono queste informazioni?».
«Sono informazioni dell’intelligence», ribadisce Price.
«Bene dove sono queste informazioni declassificate?», insiste il giornalista. «Sono solo una serie di dichiarazioni e supposizioni. Mi dispiace ma non avete presentavo prove. Vorrei una prova che dimostrasse che i russi stanno facendo questo. Se non potete presentare nessuna prova, questo è un problema».
Price insiste poi sul fatto che si tratta di informazioni provenienti dai servizi segreti in cui il governo statunitense ha fiducia. E qui arriva il colpo da ko del giornalista: «La stessa fiducia che avevate riposto sulle armi di distruzione di massa dell’Iraq?».
Insomma, nemmeno gli gli stessi giornalisti dei paesi occidentali credono più ciecamente alla propaganda del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Evidentemente, pur in un panorama deprimente dal punto di vista informativo, c’è qualcuno che mostra stanchezza nell’ascoltare sempre i soliti discorsi di Washington.
In Italia invece i media mainstream prendono come oro colato le veline dei servizi statunitensi. Quindi troviamo articoli come questo de ‘il Post’, «La Russia vuole usare un video falso come pretesto per invadere l’Ucraina?», che prende come oro colato le speculazioni propagandistiche dei servizi di Washington, pur sapendo che si tratta di infowar statunitense. Così nel sottotitolo aggiungono, bontà loro, «Lo sostiene l'intelligence statunitense: è un'informazione da prendere con cautela, ma è considerata comunque credibile».
Credibile proprio come le armi di distruzione di massa in possesso all’Iraq.
Insomma, per ‘Il Post’ risulta credibile una notizia che nemmeno i giornalisti statunitensi hanno ritenuto plausibile. Se la situazione non fosse così sera ci sarebbe davvero da ridere tanto.
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