Si sono concentrati sul Venezuela ma sono scoppiati i loro paesi
I paesi neoliberisti dell’America Latina si trovano a fronteggiare la rabbia popolare esplosa perché le misure di neoliberismo applicate in modo selvaggio hanno distrutto la vita del popolo rendendola impossibile. Ironia della sorte si tratta degli stessi paesi che nei mesi passati hanno concentrato tutti i loro sforzi negli attacchi concentrici contro il Venezuela boliviariano. Nella vana speranza di far cadere il governo Maduro e imporre anche a Caracas un esponente fascio-liberista.
Questo il commento del giornalista venezuelano Earle Herrera sul Correo del Orinoco:
«Il narco-presidente honduregno, il para-presidente colombiano, il presidente ecuadoriano Giuda, il presidente peruviano incriminato, il presidente argentino licenziato, il presidente razzista brasiliano e l'interferente del presidente cileno, hanno concentrato tutti gli sforzi sul governo del Venezuela. Dall'OSA, il cartello di Lima (oggi taguara) e sotto il comando dell'impero attaccarono su tutti i fronti. E su tutti i fronti, sono stati sconfitti. La destabilizzazione che stavano cercando qui è scoppiata nei loro paesi. Arretrano, ma i popoli avanzano. I loro governi rinseccano, anche se l'estate è finita. E non c’è il sole».