Siria, l'infamia dell'occidente euro-atlantico

9233
Siria, l'infamia dell'occidente euro-atlantico

 
di Giorgio Cremaschi 


Le flebili ed ipocrite preoccupazioni dei governi della UE, i tardivi e falsi avvisi di Trump, non cancellano nemmeno per un istante il fatto che Erdogan abbia potuto invadere i territori curdi in Siria con il consenso, il finanziamento, le armi dei paesi che oggi fanno finta di distinguersi. È più sincero il segretario generale della NATO Stoltenberg, il quale ha invitato la Turchia ad agire con moderazione e non oltre gli obiettivi dichiarati. Cioè, come ha anche confermato il governo spagnolo, la NATO approva e sostiene l’intervento purché non sia esagerato. 


D’altra parte se i governi che si autodefiniscono con orgoglio ed enfasi euroatlantici volessero davvero fermare la Turchia, avrebbero enormi mezzi ad azione immediata per farlo. Dalla sospensione del rifornimento di armi- l’Italia fa affari militari e ha soldati schierati con Erdogan- alla cancellazione dei 6 miliardi di euro con cui la UE paga i lager turchi, che impediscono ai rifugiati dalle guerre di giungere in Europa. Poi ci sarebbero le sanzioni, che invece colpiscono Russia, Venezuela e ogni stato che non accetti la supremazia e gli ordini dell’imperialismo euroatlantico. Bisognerebbe infine resuscitare l’ONU, che invece le guerre umanitarie e democratiche dell’Occidente euroatlantico hanno affossato, assieme alla legalità ed al diritto internazionale. 


L’infamia dell’abbandono dei curdi è solo l’ultimo di una lunga serie di tradimenti e vendite di popoli, di cui sono stati responsabili il colonialismo europeo e l’imperialismo americano che ne ha rilevato le imprese e gli affari. E il cinismo e l’ipocrisia con i quali le cancellerie occidentali seguono i massacri di Erdogan fa venire in mente il patto di Monaco del 1938. Quando le “democrazie” occidentali, con la complicità di Mussolini e rifiutando l’offerta di aiuti dell’URSS, vendettero la Cecoslovacchia ad Hitler. Fu quel patto ad avviare la seconda guerra mondiale come dovrebbe essere ricordato al falso e bugiardo Parlamento UE che ha equiparato comunismo e nazismo. 


Dalla guerra del Golfo del 1991, gli USA e la NATO sono in guerra in Medio Oriente. Sono 28 anni di guerra che hanno causato milioni di vittime civili e di profughi, devastato e smembrato stati e che hanno anche prodotto il terrorismo islamista. Che è stato inventato da Arabia Saudita e Turchia e a lungo finanziato dal loro grande alleato, gli USA. L’ISIS è figlio loro. Gli USA hanno poi usato la lotta di liberazione dei curdi, ma non tanto per combattere il fascismo islamista, che hanno anzi sostenuto contro Assad, ma per mettere un piede un Siria. Piede che ora affiancano con quello di Erdogan. E alle spalle di tutto questo sporco gioco al massacro dei popoli sta il primo alleato dell’Occidente in Medio Oriente: Israele. Che ha costruito e rafforzato il suo apartheid verso i palestinesi proprio grazie alle guerre occidentali nella regione. 


Ovunque si guardi e ci si muova in Medio Oriente, dallo Yemen a Kobane, si vedono i disastri e le vittime delle sporche guerre euroatlantiche per il petrolio. Di queste guerre tutti i governi italiani, nessuno escluso, sono stati complici e partecipi. 
Per questo le deprecazioni di Di Maio e quelle di Zingaretti sono oggi parole false ed ipocrite. Se non si mettono in discussione la NATO, i suoi affari e le sue guerre. Se come ha fatto recentemente anche Mattarella, ci si richiama ai “valori positivi” dell’alleanza euroatalantica, che invece andrebbe gettata nella pattumiera della storia assieme al colonialismo di cui è erede diretta. Se si fanno parole mentre la Turchia bombarda con gli aerei forniti dai suoi alleati. Se non si sostiene concretamente la resistenza curda, allora si è solo complici. Noi stiamo con con il popolo del Rojava che difende la sua libertà. Di Maio e Zingaretti, Salvini e Mattarella fino a prova contraria sono alleati di Erdogan. 
Scendiamo in piazza sostegno dei curdi e contro tutti i complici euroatlantici dei loro massacratori.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti