Suicidare Assange e i nuovi crimini di Usa e Nato

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Suicidare Assange e i nuovi crimini di Usa e Nato

Quella emessa oggi dall'Alta Corte di Londra non è solo una sentenza che accoglie l'appello degli Stati Uniti D'America per l'estradizione di Julian Assange, co-fondatore di WikiLeaks, è un percorso sadico con lo scopo di portare un uomo al suicidio.

Assange resterà ancora in carcere a Londra in una specie di Guantanamo insieme a terroristi ed assassini, mentre si paventa un ricorso alla nuova sentenza.

Quanto ancora può resistere Assange nel suo stato psicofisico? Dobbiamo essere così ingenui che i mandanti di questo suicidio USA e Gran Bretagna non abbiano fatto questo calcolo cinico?

Il giudice dell'Alta Corte di Londra si è semplicemente fatto latore di una volontà politica chiara, che non ammette passi indietro, il messaggio che si deve lanciare è questo: Nessuno può farla franca divulgando crimini di guerra di coloro (USA e Gran Bretagna) all'opinione pubblica alla quale si stava facendo credere di esportare democrazia e diritti umani.

Londra e Washington sono state colpite al cuore dai cable diffusi da WikiLeaks sui crimini commessi in Iraq e Afghanistan, ma una belva ferita è ancora più pericolosa.

Di fronte a questa spietata intransigenza ancora non è chiaro quanto sia importante per la liberà di informare e di essere informati la figura di Assange.

Siamo vicino al punto di non ritorno, qualunque operatore dell'informazione, non importa come la pensi, deve avere per forza bisogno di un martire per ricordarsi di quanto sia importante la libertà di espressione?

Non è ancora finita, sappiamo però gli istigatori al suicidio di Assange che la sua morte, con questa burla di processo, pesa sulla coscienza del potere, anche se già sporca di efferati crimini in tutto il mondo.

Conviene al potere suicidare Assange? Sarà conveniente ed utile se non facciamo in modo che il disprezzo che già nutrono per l'opinione pubblica si concretizzi nell'indifferenza per la morte di un uomo che ha divulgato fatti.

Se non frega nulla di Assange, se ci sarà inerzia, specie nel mondo dei media, la macchina delle atrocità degli USA, Gran Bretagna e via dicendo, proseguirà indisturbata e nuovi orrori dalle provocazioni in Ucraina contro la Russia, a Taiwan riguardo la Cina, sono già all'orizzonte.

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

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