Taiwan, l’indipendenza impossibile

Taiwan, l’indipendenza impossibile

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

di Giulio Chinappi

Le autorità della Repubblica Popolare Cinese hanno nuovamente espresso il proprio rifiuto della soluzione indipendentista per Taiwan, ribadendo l’intenzione di riportare la provincia ribelle sotto la propria sovranità.

Pochi giorni fa la Cina ha celebrato i 50 anni dall’ingresso della Repubblica Popolare Cinese nel consesso delle Nazioni Unitecon il riconoscimento del governo di Pechino come unico rappresentante legittimo del popolo cinese. Tuttavia, ancora oggi gli strascichi della guerra civile cinese sono ben visibili quando si tratta della questione dello status di Taiwan, l’autoproclamata Repubblica di Cina, la cui indipendenza è riconosciuta solamente da quattordici Paesi membri dell’ONU. Tuttavia, molti Stati intrattengono relazioni informali con Taiwan, spesso con l’unico obiettivo di usare il governo di Taipei come arma contro Pechino: tra questi figurano gli Stati Uniti, il Giappone e la maggioranza dei Paesi europei, compresa l’Italia.

Washington, in particolare, offre grande sostegno a Taiwan soprattutto dal punto di vista militare. Ad inizio ottobre, un contingente statunitense si è stabilito sull’isola con l’intenzione di presidiare Taiwan per almeno un anno, con il consenso del governo locale guidato dalla presidente Tsai Ing-Wen. “La Cina si oppone fermamente ai legami ufficiali e militari in qualsiasi forma tra gli Stati Uniti e la regione cinese di Taiwan”, ha detto giovedì un portavoce del ministero degli Esteri cinese, osservando che cercare “l’indipendenza di Taiwan” porta a un vicolo cieco, così come sostenere “l’indipendenza di Taiwan”. Il portavoce Wang Wenbin ha fatto le osservazioni in una conferenza stampa quando gli è stato chiesto di commentare la presenza di truppe statunitensi a Taiwan.

Wang ha affermato che il principio di una sola Cina è il fondamento politico delle relazioni bilaterali tra Cina e Stati Uniti: “Sulla questione di Taiwan, gli Stati Uniti dovrebbero attenersi al principio di una sola Cina e alle disposizioni dei tre comunicati congiunti Cina-Stati Uniti, piuttosto che inventare storie unilateralmente“. “Ci opponiamo fermamente ai legami ufficiali e militari in qualsiasi forma tra gli Stati Uniti e la regione di Taiwan e ci opponiamo all’interferenza degli Stati Uniti negli affari interni della Cina“, ha aggiunto il portavoce.

Wang ha aggiunto che le navi statunitensi hanno ripetutamente effettuato provocazioni al fine di creare problemi nello stretto di Taiwan negli ultimi tempi, minacciando la pace e la stabilità in questa regione di mare che separa la Cina continentale dall’isola di Taiwan. “La riunificazione dello stretto è una tendenza storica prevalente e la strada giusta, mentre l”indipendenza di Taiwan’ è una regressione che porta a un vicolo cieco“, ha sottolineato. “Nessun Paese e nessuno dovrebbe sottovalutare la determinazione, la volontà e la capacità del popolo cinese di difendere la propria sovranità nazionale e integrità territoriale. Altrimenti, subiranno un’altra sconfitta“.

Nella giornata del 25 ottobre, il portavoce dell’ambasciata cinese a Washington ha anche ribadito che la Cina si oppone fermamente alle discussioni sulla partecipazione di Taiwan alle attività delle Nazioni Unite, sostenute dagli USA. “La parte cinese è gravemente preoccupata e fermamente contraria all’azione della parte statunitense e ha presentato una solenne rimostranza presso di essa“, ha affermato il portavoce in una nota. “L’ONU è un’organizzazione internazionale intergovernativa composta da stati sovrani e la risoluzione 2758 adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1971 ha risolto una volta per tutte la questione della rappresentanza della Repubblica popolare cinese all’ONU in ambito politico, giuridico e procedurale”, si legge ancora nella dichiarazione, con riferimento alla votazione che cinquant’anni fa ha permesso alla Repubblica Popolare Cinese di ottenere il seggio che le spetta presso le Nazioni Unite.

Un vasto numero di Stati membri delle Nazioni Unite, compresi gli Stati Uniti, riconosce che esiste una sola Cina al mondo e che Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese“, ha affermato ancora il portavoce. “La partecipazione della regione di Taiwan alle attività delle organizzazioni internazionali deve essere gestita secondo il principio di una sola Cina“.

Esortiamo gli Stati Uniti a rispettare il principio di una sola Cina e le disposizioni dei tre comunicati congiunti sino-americani, osservare la risoluzione 2758 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, interrompere i contatti ufficiali con Taiwan, smettere di fare commenti irresponsabili, astenersi dall’inviare segnali errati sulla ‘indipendenza di Taiwan’ in qualsiasi forma, evitare di incoraggiare o sostenere le autorità di Taiwan nell’espandere lo spazio per la ‘indipendenza di Taiwan’ e smettere di fare cose che minano le relazioni tra Cina e Stati Uniti e danneggiano la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan“.

Rispondendo all’affermazione di un funzionario statunitense secondo cui la Cina “ha abusato” della risoluzione 2758 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del Consiglio di Stato, ha denunciato che negli Stati Uniti alcuni ignorano i fatti storici e legali, andando contro la maggioranza della comunità internazionale. “La risoluzione 2758, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1971 a stragrande maggioranza, ha risolto una volta per tutte la questione della rappresentanza della Cina all’ONU in termini politici, legali e procedurali”, ha ribadito il portavoce.

 

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La tigre di carta è nuda di Clara Statello La tigre di carta è nuda

La tigre di carta è nuda

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti