Ucraina: accendiamo i riflettori sulle persecuzioni del regime di Kiev

Ucraina: accendiamo i riflettori sulle persecuzioni del regime di Kiev

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di Andrea De Marchis 

La maggioranza degli italiani contraria all’invio di armi in Ucraina se non è del tutto convinta sicuramente intuisce l’opacità del governo ucraino retto dal figurante Zelensky. In decenni di aggressioni imperialiste a nazioni sovrane, gli USA hanno brillato per tentativi di rifilare all’opinione pubblica presunti paladini della democrazia delle nazioni di volta in volta finite nel loro mirino. E’  un sistema che a lungo andare si è fatto logoro come dimostra anche il discredito di cui Zelenzky gode in Italia nonostante l’intenso bombardamento mediatico e gli osanna alla sua figura.

Ciò che è meno noto dell’operato di Zelensky e dei fantocci suoi predecessori è la spietata politica di persecuzione contro le organizzazioni comuniste, gli antifascisti e la popolazione di etnia russa. Il black out mediatico è totale e la realtà ignorata anche dalla maggior parte delll’opinione pubblica contraria alla guerra per procura degli USA e dell’UE contro la Federazione Russa, combattuta versando sangue ucraino.

La messa al bando del Partito Comunista Ucraino e di tutti i partiti politici di opposizione è solo la punta dell’iceberg. La strage di Odessa del 2 maggio 2014 è soltanto l’evento più noto di una quotidianità fatta di tortura, carcerazioni senza regolare processo, sparizioni, esecuzioni sommarie, linciaggi. Nel mirino i partiti e le organizzazioni comuniste che la repressione degli ultimi 8 anni ha costretto alla clandestinità o all’esilio forzati, gli antifascisti che si oppongono alla trasformazione del paese in un avamposto NATO per l’aggressione contro la Federazione Russa, normali cittadini di etnia russa non disposti ad accettare le misure di ucrainizzazione forzata imposte dal regime fantoccio.

Tutto questo con il largo e dispiegato uso dei famigerati gruppi paramilitari di nazionalisti ucraini dal chiaro orientamento filo-nazista che nel corso di 8 anni sono stati finanziati e inglobati nelle forze armate e nei servizi di sicurezza del regime fantoccio.

Ecco il mostro che il nostro governo finanzia, rifornisce di armi ed ora anche addestra nelle strutture delle forze armate italiane sul nostro suolo.

La solidarietà internazionalista è allora un’arma con cui fare luce sulle atroci sofferenze di cui è vittima il popolo ucraino ed in particolare i comunisti e gli antifascisti oggi in lotta contro la guerra per procura in cui NATO e UE stanno trascinando l’Ucraina.

Ma la solidarietà internazionalista è anche un’arma per sconfiggere la propaganda di guerra e il tentativo di arruolamento del nostro paese nella guerra per procura di NATO e UE contro la Federazione Russa.

Per questi motivi invitiamo tutti coloro che a Roma si battono contro l’invio di armi da parte del nostro paese al governo fantoccio ucraino a mobilitarsi anche venerdì 24 marzo per dire NO alla persecuzione dei comunisti e degli antifascisti in Ucraina.

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