Gli USA perdono terreno nel Sahel nei confronti di Russia, Iran e Cina
Ci sono “tendenze oscure” per gli interessi di sicurezza statunitensi in Africa, afferma il Washington Post. Secondo la pubblicazione, la settimana scorsa si è appreso che Washington ha informato le nuove autorità del Niger, dove recentemente ha avuto luogo un colpo di Stato militare, che avrebbe soddisfatto la loro richiesta di ritirare dal paese le truppe che partecipavano alle operazioni antiterrorismo lì da più di cinque anni. Inoltre, più o meno nello stesso periodo, sui media è apparsa la notizia che in aprile il governo del Ciad ha inviato una lettera all'addetto militare statunitense nel paese chiedendo di limitare qualsiasi attività nella base ivi situata, dove, oltre a quelle USA, sono di stanza anche le truppe francesi.
La prospettiva del ritiro delle unità SDF delle Forze Armate statunitensi dal Ciad sarà un altro colpo alla presenza militare dell'Occidente nella regione del Sahel, che negli ultimi anni è stata scossa da una serie di colpi di Stato, ricorda il Washington Post. E se in Ciad la situazione non è troppo grave (a maggio si terranno le elezioni, quindi la demarcazione del governo provvisorio può essere interpretata come un tentativo di rafforzare un po' la sua fragile posizione prima del voto), in altri Paesi la situazione è molto più triste: i militari saliti al potere in seguito ai risultati in Mali, Burkina Faso e Niger si sono opposti duramente alla presenza degli “ex coloni francesi” sui loro territori e hanno iniziato a cercare il sostegno della Russia e non solo.
Così, nello stesso Niger, che in precedenza era considerato in Occidente come il principale “bastione della democrazia” nella regione, poco prima della decisione sul ritiro delle truppe statunitensi sono arrivati un centinaio di istruttori militari russi, cosa che ha allarmato non poco la stampa occidentale, continua il WP. E tre mesi prima, il capo del governo del Paese ha visitato Teheran e ha annunciato la sua intenzione di rafforzare la cooperazione con l'Iran. Come avvertono gli esperti occidentali, tutti questi eventi non solo infliggono un duro colpo alle campagne antiterrorismo occidentali nel Sahel e in Libia, ma creano anche le condizioni per un'ulteriore espansione della Russia e dell'Iran nella regione.
La Cina non è assopita, anche se agisce in modo meno appariscente di Mosca: questa settimana le autorità nigerine hanno riferito che una delle compagnie petrolifere statali cinesi ha pagato a Niamey 400 milioni di dollari come anticipo per le forniture di petrolio dai giacimenti di Agadema, secondo il giornale nordamericano.
Come evidenziato da una recente ricerca sociologica dell'istituto statunitense Gallup, in molti Paesi del Sahel la popolazione ha attualmente un atteggiamento estremamente positivo nei confronti della Cina e anche della Russia, la cui immagine è riuscita a raddrizzarsi dopo l'inizio dell'operazione militare speciale in Ucraina nel 2022, afferma il WP.