Ucraina, Comunicato del Partito comunista russo: “La risposta alle pressioni esterne viene da un cambiamento radicale della politica interna”
Comunicato del 26 febbraio 2022: le proposte dei comunisti russi
(traduzione di Marinella Correggia)
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“La risposta alle pressioni esterne viene da un cambiamento radicale della politica interna”.
https://kprf.ru/party-live/cknews/208856.html
Tradotto verso l’inglese da https://libya360.wordpress.com/2022/02/26/communist-party-of-russia-calls-for-increased-nationalization-dedollarization-an-end-to-digital-id-and-mass-vaccinations/
Tradotto dall’inglese all’Italiano da AD
Il colpo di Stato del 2014 in Ucraina è stato realizzato con il sostegno degli Stati Uniti e dell'Unione europea. Ha portato al potere forze estremamente reazionarie impregnate del veleno del nazismo banderista e della russofobia. Il rogo di decine di persone nella Casa del Sindacato a Odessa è stato un amaro simbolo delle intenzioni anti-popolari di coloro che cercavano il potere. Si è deciso di recidere i legami con la Russia, di segregare la popolazione russa. La risposta degli abitanti della Crimea e di Sebastopoli è stata il loro ritorno al loro porto natio. La popolazione delle province di Donetsk e Lugansk ha seguito la via dell'indipendenza. I tentativi ucraini di "pacificare" le due province hanno provocato molte migliaia di vittime in questi anni.
Per la cessazione delle ostilità nel Donbass, era stato raggiunto un compromesso, con gli accordi di Minsk. In base ad essi, le province di Donetsk e Lugansk potevano rimanere parte dell'Ucraina in condizioni di ampia autonomia. Ma il tentativo della Russia di far rispettare gli accordi è fallito. C’era un urgente bisogno di attuare altre misure per proteggere 800.000 cittadini russi e prevenire il genocidio dei civili nel Donbass.
La drammaticità della situazione era esacerbata dal fatto che il governo nazionalista a Kiev era sempre più attivo nel cercare l’ammissione dell’Ucraina alla Nato. Il territorio del paese è stato trasformato in un’area di sosta per il dispiegamento di armi da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Il dispiegamento delle forze della Nato in Ucraina creava fondamentalmente nuove opportunità per un attacco missilistico nucleare contro il nostro paese.
Azioni ostili accompagnate da una mostruosa pressione propagandistica sul popolo ucraino, nostri fratelli e sorelle. La preparazione dell’Occidente per una grande guerra in Europa ha portato morte e distruzione ai popoli della Russia e dell’Ucraina.
Per tutti questi anni il Partito comunista della Federazione russa è stato guidato dalle idee di storica amicizia e fratellanza dei nostri popoli, ha esposto l’essenza fascista dell’ideologia banderista, e ha dimostrato la natura antidemocratica del regime di Kiev. Abbiamo difeso il diritto del popolo del Donbass alla vita e alla dignità, alla lingua russa e alla sua cultura, e al riconoscimento della sua giovane statualità. I volontari comunisti hanno combattuto in trincea sulla linea del fuoco e sono morti sotto il fuoco delle formazioni naziste. Il Partito ha inviato 93 convogli di aiuti umanitari nel Donbass, ha attuato il programma "Dai bambini della Russia ai bambini del Donbass" anno dopo anno.
Comprendendo le ragioni dell’operazione speciale russa in Ucraina, Il Partito comunista invita le autorità della Federazione Russa a prendere attentamente e persistentemente misure esaustive per proteggere i civili, anche dalle possibili provocazioni delle bande fasciste. Consideriamo estremamente importante attuare i piani per la smilitarizzazione dell’Ucraina, evitando vittime tra l’esercito ucraino e fornendo tutto il sostegno necessario a coloro che hanno deposto le armi.
Chiediamo a tutte le forze politiche in Russia di utilizzare i meccanismi della diplomazia popolare per il bene del trionfo delle idee di amicizia secolare tra russi e ucraini. I popoli dei nostri due paesi devono comprendere profondamente che la popolazione dell’Ucraina è ostaggio dell’espansione della Nato e vittima della sfrenata propaganda banderista.
Il Partito comunista è convinto che la causa della protezione degli interessi nazionali della Russia non possa essere limitata a misure diplomatiche e politico-militari. C’è un bisogno sempre più urgente di grandi cambiamenti nella vita del nostro paese. La svolta decisiva del governo verso la difesa degli interessi delle masse popolari sta diventando una questione di sopravvivenza storica della Russia.
Il superamento della divisione in classi sociali e l’unificazione della società di fronte alle diverse minacce richiede un modello di vita economica e sociale fondamentalmente nuovo. Non deve servire all’arricchimento degli speculatori finanziari, ma alla rinascita dell’industria e dell’agricoltura, allo sviluppo della scienza e dell’educazione, al sostegno della salute e della cultura. Date le dure sanzioni imposte dall’Occidente, abbiamo bisogno di una reale sostituzione delle importazioni, di una de-dollarizzazione dell'economia, e di arginare la fuga di capitali.
Affinché questi passi ottengano risultati adeguati, è necessario combinarli con la nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia, con l’uso delle risorse naturali nell’interesse di tutti i cittadini e la pianificazione statale della vita economica. Solo in questo modo, ricordando la grande esperienza dell’Unione Sovietica e studiando l’essenza dei moderni successi della Cina e di altri paesi, la Russia garantirà autosufficienza, sicurezza e fiducia nel suo futuro.
Per passare a un nuovo corso occorre una serie di misure urgenti, tra cui il ritorno al metodo sovietico quanto ai sistemi pensionistici, la conservazione e il rafforzamento dell’autogoverno locale, il rifiuto delle vaccinazioni forzate e dei campi di concentramento elettronici, e la fine della repressione politica contro i comunisti e altri patrioti di sinistra.
Per rendere il sistema politico russo stabile e democratico, è necessario rafforzare la fiducia dei cittadini nelle elezioni. A questo scopo, occorrre fermare una volta per tutte i tentativi di introdurre il voto elettronico a distanza e il voto in tre giorni, e sostenere e attuare l’idea di una revisione completa del sistema elettorale.
Il Partito comunista della Federazione russa si aspetta che in queste condizioni di crescenti minacce esterne la leadership della Federazione Russa prenda la strada della sicurezza nazionale onnicomprensiva e genuina. Nella nostra convinzione, essa può essere garantita solo da un cambiamento radicale del corso socio-economico e dall’attuazione delle misure previste nel nostro programma "Dieci passi verso il potere del popolo” (https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-dieci_passi_verso_il_governo_del_popolo_appello_della_sinistra_patriottica_russa_ai_cittadini/5694_44214/)
Il presidente del Comitato centrale del Partito comunista della Federazione russa, Ghennady
Zyuganov