Vaccini Covid e le prove scientifiche: messa a nudo in Parlamento la drammatica gestione Speranza

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Vaccini Covid e le prove scientifiche: messa a nudo in Parlamento la drammatica gestione Speranza

 

Nel silenzio assordante dei media, asserviti ormai da più di due anni al pensiero unico, si è svolto un convegno veramente eccezionale alla Camera lo scorso venerdì, 6 di maggio.

 

 

Organizzato dall'onorevole Francesco Sapia (commissione Sanità) del partito Alternativa, e dal CMSi, Commissione Medico Scientifica indipendente, (che ha sempre chiesto, senza risposta, un confronto con il Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute), il convegno rappresenta una pietra miliare della nuova fase del dibattito sul Covid, sull'efficacia dei vaccini, sul ‘green pass’, sugli effetti collaterali avversi, sulla gestione della Pandemia.

Il convegno, dal titolo "Vaccinazione nella prevenzione dell’infezione da Sars-CoV2, ai guariti e ai bambini: che cosa dicono oggi le prove scientifiche?“, inaugura infatti la terza fase, di fatto, del processo di analisi e sintesi nel dibattito internazionale sulla gestione della Pandemia, grazie alla concomitanza di tre variabili intervenienti "nuove".

Il primo fattore di novità è certamente rappresentato dalla partecipazione alla conferenza di tutti i rappresentanti parlamentari delle formazioni politiche presenti sia nella maggioranza che all'opposizione, che hanno espresso, con diverse sensibilità e differenti "responsabilità da difendere", criticità su come in Italia è stata "gestita" l'emergenza pandemica.

Presente da remoto anche l'europarlamentare Rosa D'Amato, che ha denunciato la drammatica decisione del Parlamento Europeo di prorogare di un anno la certificazione verde: votazione significativa ed emblematica, anche se dovrà comunque essere approvata dal Consiglio e che ogni Stato europeo recepirà, come sempre, a modo suo.

Spicca l'assenza eloquente del PD, di Leu e di IV.

L'altro fattore dirimente è dato sicuramente dalla disponibilità, oggi, di avanzati studi, accreditati a livello scientifico internazionale, sulla reale efficacia dei "vaccini", sulla valutazione rischi-benefici, sullo stato della farmacovigilanza seppur passiva, sugli effetti collaterali avversi correlati al siero sia mRNA che con adenovirus approvati da Ema, sulle attuali "varianti", sulle sempre più scarse risposte immunitarie alle nuove re-infezioni delle persone soggette a più dosi rispetto alle immunità naturali sviluppate dai non vaccinati.

Non sono teorie o ipotesi complottiste.

Sono studi condotti in Israele, in Svezia, nel Regno Unito, negli USA, con monitoraggio attivo nel breve e medio periodo, pubblicati dalle più prestigiose riviste scientifiche del mondo, come Lancet e Nature, egregiamente illustrati con slide dai relatori Marco Cosentino, docente di Farmacologia presso l’Università dell’Insubria, Alberto Donzelli, medico specialista in Igiene e Medicina preventiva e Eugenio Serravalle, specialista in Pediatria e Presidente dell’Associazione Studi e Informazione sulla Salute.

Nel contempo, sono state pubblicate centinaia di migliaia di pagine della documentazione Pfizer, che non solo confermano i risultati degli studi ma offrono un panorama, se possibile, più pessimista e drammatico:

-Pfizer conosceva l'esistenza di 42086 eventi avversi solo fino al 28 Febbraio 2021, di cui 1223 fatali. 

-Efficacia reale del vaccino:12%.

Pfizer sapeva che il vaccino avrebbe potuto danneggiare il bambino se somministrato in gravidanza.

Una situazione ben peggiore di quanto paventavano i cosiddetti complottisti.

 

Dai lavori del convegno emerge fondamentalmente che:

- La protezione data dai sieri anti-covid diminuisce col tempo e con le ulteriori dosi booster fino a diventare negativa: le persone ricoverate in terapia intensiva e con esiti anche fatali sono soprattutto vaccinati con terza e quarta dose; 

- L'immunità naturale dura nel tempo e protegge di più: è assurdo quindi costringere alla vaccinazione i guariti.

- Ancora più evidente l'assoluta controindicazione di vaccinazione ai bambini e ai giovani.

 

Uno studio statunitense dimostra come le difese immunitarie indotte nei bambini scemano nel giro di poche settimane, mentre le probabilità che un bambino sviluppi una forma grave e letale a causa del Covid sono statisticamente insignificanti.

Nei giovani c'è un problema in più.

I dati relativi agli effetti avversi, benché sottostimati a causa della assenza di monitoraggio attivo, con problemi cardiovascolari soprattutto nei maschi, evidenziano che i rischi sono, a breve e medio termine, molto più importanti dei possibili benefici.

Sullo sfondo di queste evidenze scientifiche sempre più epidemiologicamente significative c'è il terrorismo mediatico che ha dominato i media per più di due anni e continua a paventare nuove varianti, nuove epidemie (Speranza avrà la collaborazione di Fauci per il nuovo hub "per le nuove pandemie" a Siena), "necessità" di quarta dose.

Sullo "sfondo" ci sono la  discriminazione dei lavoratori non vaccinati o senza terza dose, l'obbligo vaccinale per gli over 50, l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari per tutto il 2022, i docenti rientrati a scuola ma chiusi in uno sgabuzzino, i bambini non vaccinati allontanati dalle feste di compleanno, i giovani atleti con miocarditi senza più fiato, malori improvvisi, totale confusione e dissonanza cognitiva sull'uso, la raccomandazione e l'obbligo di mascherine nei luoghi chiusi.
 
Ad organizzare e moderare l’incontro l’onorevole Francesco Sapia di Alternativa che ha recentemente presentato due interrogazioni a risposta scritta rivolte al Ministro della Salute Roberto Speranza, dove chiede l'apertura di un'inchiesta sulle morti improvvise di giovani sani (in Calabria 40 morti improvvise in 5 giorni), acquisendo le cartelle cliniche, procedendo intanto a sospendere immediatamente le vaccinazioni in via cautelativa.

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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