Venezuela, economista spiega: «L'inflazione è indotta attraverso il tasso di cambio del mercato illegale»
Secondo il parere dell’economista Pasqualina Curcio, che confuta la propaganda mainstream, il rialzo dell'inflazione è parte della guerra economica
di Fabrizio Verde
L’aumento dell’inflazione è uno degli argomenti maggiormente utilizzati contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela. Si accusa il governo socialista di una cattiva gestione economica del paese che sarebbe alla base di questo fenomeno.
Invece, secondo il parere dell’economista Pasqualina Curcio, l’inflazione in Venezuela è indotta attraverso il tasso di cambio del mercato illegale.
L’esperta, intervistata dall’emittente Venezolana de Televisión, ha spiegato che la teoria economica sostiene che i prezzi aumentano quando nei mercati diminuiscono i livelli di produzione. A questo proposito ha aggiunto che si è verificato un calo nei livelli di produzione dell’economia venezuelana negli ultimi quattro anni, ma che questo non giustifica l’incremento sproporzionato dei prezzi.
«Quando analizziamo i livelli di produzione dell’economia venezuelana dal 2012 ad oggi, notiamo che quattro anni di guerra economica li hanno diminuiti, così come la diminuzione del prezzo del petrolio, ma non a un livello tale da giustificare questo sproporzionato aumento dei prezzi», ha spiegato l’economista.
Evidenziando che i livelli di produzione degli ultimi quattro anni si collocano in media attorno al 9%, una cifra superiore ai precedenti degli ultimi 30 anni.
«Cosa sta accadendo? - si chiede Pasqualina Curcio - L’inflazione è indotta? Come? Attraverso il tasso di cambio illegale. Storicamente in Venezuela il tasso di cambio segna i prezzi interni. Perché? Perché importiamo il 35% dei beni, e sono importati dai grandi monopoli, che hanno la capacità di fissare i prezzi».
L’economista ha inoltre spiegato che il tasso di cambio illegale non ha alcuna corrispondenza con le variabili economiche. Aggiungendo che questo tipo di cambio illegale non corrisponde, per esempio, ai livelli delle riserve internazionali, dato che questo indicatore non ha subito una precipitosa caduta che possa spiegare incrementi sproporzionati dei prezzi.