Volo ucraino abbattuto. Dopo l'ammissione dell'Iran nessun giro di parole è lecito

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Volo ucraino abbattuto. Dopo l'ammissione dell'Iran nessun giro di parole è lecito

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di Omar Minniti


L'Iran ha ammesso le sue responsabilità riguardo l'abbattimento del volo ucraino, ha chiesto scusa ed ha annunciato un risarcimento, anche se questo non compenserà mai nessuna vita. È in corso un'indagine con esperti locali ed internazionali per scoprire come sia potuto succedere tutto ciò. Punto.


Essere antimperialisti non significa essere più ayatollah degli ayatollah. L'Iran ha compiuto un autogol clamoroso, che si unisce alla figura non eccelsa fatta con la rappresaglia "telefonata" ed a danni quasi zero per gli Usa. Sicuramente questo avrà delle ripercussioni sugli equilibri interni a Teheran e, nella breve-media distanza, provocherà un arretramento dell'Asse della Resistenza e della lotta antimperialista in quell'area del globo. Trump, gli Usa ed Israele segnano un pesante punto a favore, purtroppo. Punto.


L'abbattimento di un volo civile, anche se compiuto per errore e sotto stress psicologico in seguito ad un'aggressione, non è una fesseria. Se l'avessero fatto gli Usa o un governo "amico" o nemico del mio Paese, io sarei sceso in piazza e mi sarei incatenato davanti al parlamento, fino a quando l'ultimo ministro non si fosse dimesso e l'ultimo funzionario responsabile non fosse stato affidato alle patrie galere. Punto.


Resta valido quanto abbiamo sempre detto sull'Iran. Questo paese è stato ed è un formidabile bastione contro il terrorismo jihadista, oltre che un importante pilastro per chi si batte per un mondo multipolare. L'omicidio del generale Soleimani è stato un crimine mafioso e va contrastata su tutti i fronti la campagna elettorale di guerra di Trump. Punto.


Politica internazionale e politica interna sono due piani distinti. Nel primo caso, io accetto benissimo la logica del "nemico del mio nemico". Nel secondo caso, io credo che ogni popolo, nell'ambito della propria sovranità, abbia il diritto di lottare per migliori condizioni di vita e per maggiori diritti. Io sono ateo ed anticlericale, sono per uno stato secolare, anche se rispettoso verso le religioni (fino a quando queste rispettano la laicità), e non accetto le imposizioni, a dire la verità sempre più blande, della chiesa cattolica. Quindi, figuriamoci se tollero quelle dell'islam, sia esso sunnita o sciita. E lo stesso farei se vivessi in Iran. Punto.

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