Von der Leyen e la politica estera dell'UE: cresce il malcontento tra gli Stati membri
L'approccio sempre più centralizzato di Ursula von der Leyen nella gestione della politica estera dell'Unione Europea sta generando crescente frustrazione tra gli Stati membri. Secondo quanto riportato da Politico, diversi diplomatici europei criticano la presidente della Commissione per aver preso decisioni unilaterali senza consultare i governi nazionali. L'ultimo episodio di tensione riguarda l'accordo di partenariato firmato con la Giordania, che prevede un pacchetto di aiuti da 3 miliardi di euro.
La decisione è stata presa senza il coinvolgimento diretto degli Stati membri, lasciando molti di loro con l'impressione di dover semplicemente approvare decisioni già prese. “Ci siamo trovati di fronte a un fatto compiuto, mentre siamo noi a dover pagare il conto”, ha dichiarato un diplomatico europeo a Politico. Non è la prima volta che von der Leyen agisce in modo indipendente su questioni di rilevanza internazionale.
Già in passato, aveva firmato un accordo di libero scambio tra l'UE e il Mercosur senza un consenso preventivo degli Stati membri, scavalcando di fatto il tradizionale processo decisionale del Consiglio Europeo. Il deputato europeo Nacho Sánchez Amor ha sottolineato come la progressiva concentrazione del potere decisionale nella Commissione non sia in linea con i trattati dell'UE, che affidano la politica estera principalmente ai governi nazionali. “Abbiamo accettato acriticamente che la politica estera si sposti verso la Commissione, ma questo non è il quadro previsto dai trattati”, ha dichiarato.
Le critiche alla gestione di von der Leyen non si fermano alla politica estera. Durante il suo primo mandato, diversi Stati membri avevano espresso insoddisfazione per l'eccessiva enfasi sulle politiche climatiche a scapito della competitività economica e per una gestione percepita come poco trasparente. Con il suo secondo mandato, la presidente sembra aver spostato l'attenzione verso la difesa e la crescita economica, cercando di rispondere alle preoccupazioni degli Stati membri. Tuttavia, il dibattito sulla distribuzione dei poteri all'interno dell'UE resta aperto, e il malcontento dei governi nazionali potrebbe influenzare il futuro assetto istituzionale del blocco.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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https://www.politico.eu/newsletter/brussels-playbook/ursulas-geopolitical-takeover/