XX Congresso del Partito comunista cinese: modernizzazione e prosperità comune

XX Congresso del Partito comunista cinese: modernizzazione e prosperità comune

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La parola chiave è Xiaokang, società moderatamente prospera. Questo concetto, nato negli anni ‘50, venne posto da Deng Xiaoping alla base delle Quattro Modernizzazioni nel 1979. Ad agosto 2021, presiedendo la decima riunione della Commissione centrale per le finanze e l'economia, Xi Jinping ha dichiarato che fosse giunto il momento storico di dare un impulso alla prosperità comune. Questo, è infatti il requisito essenziale di una società in transizione al socialismo.

Non soltanto perché una nazione povera è lontana dal raggiungere gli obbiettivi socialisti, ma anche perché una condizione di sottosviluppo non permetterebbe una corretta modernizzazione del paese. Che, per essere tale, non deve guidare soltanto lo sviluppo materiale della società, ma anche quello politico, spirituale, sociale ed ecologico. È per questa via che la Cina intende modernizzare il paese e guidare il processo di ringiovanimento della nazione che, mai come ora, sente essere un obbiettivo alla sua portata. 

La prosperità comune fa già parte integrante dello Statuto del Partito, ma è molto probabile che sarà uno dei temi chiave che verranno affrontati nel corso del Congresso, che definirà una tabella di marcia per raggiungere gli obbiettivi prefissati ed andare incontro alle esigenze della popolazione.

Xi Jinping ha esorato il paese a compiere “solidi progressi” in direzione della prosperità comune entro il 2035, anno fissato per il completamento della “modernizzazione socialista”. E per metà del secolo, nel centenario della fondazione della Repubblica popolare, la prosperità comune sarà “sostanzialmente raggiunta”, completando così la trasformazione della Cina in quello che, per bocca dei cinesi, sarà "un grande Paese socialista moderno". 

Fin dalla sua fondazione il PCC ha avuto come obbiettivo quello di porre fine alla povertà nel paese e promuovere una condivisione dei benefici dello sviluppo tra tutte le persone.

La politica di riforma e apertura ha dato un impulso allo sviluppo di questa strategia, accompagnando però la gigantesca crescita con uno sviluppo squilibrato e inadeguato.

Oggi, la parola d’ordine è ridurre tali disequilibri, intervenendo per limitare disuguaglianze regionali e di reddito, oltre a diminuire il divario tra città e campagne. Ma per raggiungere il Xiaokang, non basta solo redistribuire risorse: bisogna fornire un accesso più equo a servizi pubblici migliori, come istruzione, assistenza medica, cibo ed abitazioni. E bisognerà migliorare i servizi pubblici di base, fino a raggiungere un livello pari a quello delle economie sviluppate entro il 2050.

Solo così, il processo di modernizzazione con caratteristiche cinesi, potrà considerarsi completo.

L’obbiettivo strategico della prosperità comune, permette di definire bene il percorso di modernizzazione della Cina, e di coglierne le differenze con quello di altri paesi.

Non si tratta semplicemente di sviluppare ed ammodernare l’economia e l’industria, o produrre benessere diffuso, ma è necessario comprendere il bisogno ad una vita migliore da parte del proprio popolo ed assumerlo come obbiettivo generale.

Questa è la sfida della leadership cinese all’imminente 20° Congresso: prendere atto delle difficoltà e trasformare i limiti in occasioni per migliorarsi. Soltanto in questo modo, si può tenere unito un paese ed un popolo, nella costante tensione al continuo miglioramento di sé stessi. E permettere che le diseguaglianze si trasformino in un incentivo al miglioramento generale delle condizioni di vita delle persone, affinché nessuno sia lasciato indietro.  

 

Francesco Maringiò

Francesco Maringiò

Pubblicista, esperto del mercato cinese e studioso della Cina contemporanea. Autore con Fosco Giannini di La Cina della Nuova Era.

 

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