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IL TREND CONTROMANO DI POLETTI
di Giorgio Cremaschi
Nel suo film Palombella Rossa Nanni Moretti molla una schiaffone ad una giornalista che usa la parola "trend".
Chi parla male pensa male, aggiunge poi.
Mi è venuto lo stesso prurito alle mani sentendo il ministro del ( si fa per dire) lavoro Poletti affermare, dopo i nuovi dati #Istat sulla disoccupazione: il trend è positivo.
Mi è sorto l'istinto dello schiaffone non solo per l'uso ridicolo dell'inglese, da noi usato sempre per nobilitare sciocchezze e fregature. Ma perché la realtà va in senso esattamente contrario al senso, se senso voleva dare a ciò che ha detto, dell'affermazione del ministro.
Trend vuol dire tendenza e dai dati ISTAT viene fuori una chiara tendenza negativa. Infatti l'istituto ci comunica che rispetto al 2014 la disoccupazione è leggermente diminuita, ma che rispetto all'ultimo mese è purtroppo aumentata. Le cifre assolute son sempre da verificare e non cambiano la sostanza della mancanza di lavoro per milioni di persone, ma la tendenza è chiara: per un pò la disoccupazione è calata, ma alla fine del 2015 ha ripreso a crescere. Se io lavoro, magari poco, tutto l'anno, ma all'ultimo mese perdo il posto potrò commentare in qualsiasi modo ciò che mi capita, tranne dire che sto entrando in una tendenza positiva.
Invece Poletti ha invertito la tendenza e ha chiamato positivo il trend della disoccupazione, che invece sta andando in direzione esattamente contraria. Come chi prendesse l'autostrada volendo viaggiare sulla corsia sbagliata. Sì il ministro Poletti ha un trend contromano.