In Ucraina spunta l’idea del premier straniero

In Ucraina spunta l’idea del premier straniero

Le prossime elezioni locali del 25 ottobre potrebbero sancire un cambio della guardia al governo del paese

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di Eugenio Cipolla

Quella che sta per terminare in Ucraina è stata una delle estati più roventi dal giorno dell’indipendenza ad oggi. E non solo dal punto di vista climatico. Il caos che sta paralizzando il paese da oltre un anno e mezzo continua incessante e per il momento non s’intravede nessuna via d’uscita. Se l’intensità degli scontri armati nel Donbass durante mese di agosto si è sensibilmente abbassata, lo stesso non si può dire per la situazione politica e per quella sociale. Gli scontri del primo settembre davanti al Parlamento, dove tre poliziotti sono rimasti uccisi e altre 150 persone, tra militari e civili, sono rimaste ferite a causa delle intemperanze di alcune centinaia di militanti del partito di ultradestra Svoboda, che protestavano contro la riforma che concede più autonomie ai territori del Donbass, sono per molti solo un piccolo antipasto di ciò che succederà a Kiev in autunno.
 
Il paese rischia di spaccarsi in tre tronconi: uno occidentale ed estremista, con a capo i partiti ultranazionalisti come Svoboda e il Pravij Sektor; uno centrale e moderato, che farebbe riferimento al governo centrale, in questo caso a Petro Poroshenko; uno orientale e russofilo, composto dalle attuali autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, e magari anche Kharkiv, dove l’insofferenza verso le “non” scelte di Kiev sembra essere sempre più grande. La partita chiaramente è ancora lunga, ma Poroshenko è cosciente dei pericoli che il paese sta correndo ed è pronto a giocarsela fino in fondo.
 
E’ per questo che, molto probabilmente, le prossime elezioni locali del 25 ottobre sanciranno un cambio della guardia al governo del paese. Il Fronte Popolare e filo-americano dell’attuale primo ministro Yatsenyuk è destinato a schiantarsi contro l’impopolarità delle scelte compiute fino ad oggi e dovrebbe raccogliere poco più che il 3% dei voti. Sarà a quel punto che la battaglia per la successione, iniziata già da qualche settimana, entrerà nel vivo e offrirà a Poroshenko la possibilità di un rilancio d’immagine del governo. Sono due al momento le fazioni che si stanno contendendo la poltrona di Yatsenyuk. La prima è quella capitanata da Mikhail Saakashvili. L’ex presidente georgiano, nominato da Poroshenko governatore della regione di Odessa tre mesi fa, è disposto a tutto pur di fare il grande salto.
 
Nei giorni scorsi sul sito dell’amministrazione presidenziale, dove è possibile presentare petizioni online contenenti proposte e iniziative, ne è apparsa una in favore della nomina di Saakashvili a primo ministro. In poche ore 25 mila persone hanno apposto la propria firma ed ora per regolamento, secondo quanto riporta la testata giornalistica 112.ua, il presidente ne dovrà valutare la congruità. Il diretto interessato, direttamente da Odessa, ha fatto sapere di non prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi, essendo impegnato a rilanciare la regione affidatagli da Poroshenko, ma fonti bene informate riferiscono di un attivismo che negli ultimi giorni si è fatto via via sempre più intenso. Non è un caso, infatti, l’indiscrezione apparsa stamani su Apostrophe.ua, dove si ipotizzava un ticket Yaresko-Saakashvili, con l’attuale ministro delle Finanze che andrebbe a ricoprire il posto di primo ministro, con vice proprio il governatore di Odessa. Per la prima volta nella storia dell’Ucraina due stranieri (Yaresko è statunitense, Saakashvili georgiano), seppur naturalizzati ucraini, potrebbero guidare il governo del paese.
 
Dietro di loro, più combattiva che mai, si sta facendo largo nelle ultime ore anche Yulia Timoshenko. La leader del partito “Patria” è convinta di poter vincere una partita che rappresenterebbe il suo rilancio definitivo, dopo l’arresto e i diversi anni passati in galera a Kharkiv. Nei sondaggi il suo movimento va a gonfie vele, al secondo posto subito dopo un sempre più affannato Blocco Poroshenko. E non sono solo i numeri dei sondaggi a rendere l’ipotesi di una sua nomina probabile. Dopo lo strappo tra Poroshenko e Oleg Lyashko, che ha sancito l’abbandono della coalizione di governo da parte del Partito Radicale, ora “Patria” è diventato determinante per gli equilibri della fragile maggioranza parlamentare. Stamattina Vadim Denisenko, deputato del partito di Poroshenko, ha fatto sapere che “Patria” e Samopomich (altro partito della maggioranza guidato dal sindaco di Lviv) potrebbero presto prendere la stessa decisione di Lyashko, rompendo definitivamente la coalizione che tiene in vita Yatsenyuk. A meno che non arrivi una proposta che non si può rifiutare. 

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