Il caso politico del "gemellaggio" di Ravenna con Odessa e Mariupol

20 Giugno 2022 13:00 Alberto Fazolo

Il Comune di Ravenna si appresta a discutere in Consiglio l’ipotesi di gemellare la città con Odessa e Mariupol.

La cosa potrebbe sembrare solo grottesca, ma è grave sia sul piano politico che su quello economico.

Sul piano politico, è presto detto: si finisce per legittimare il nazismo.

Infatti, oltre a sancire un generale sostegno alla junta criminale di Kiev (che da otto anni massacra il popolo), il Comune di Ravenna con chi si interfaccerà? Con il “podestà” di Mariupol che gli abitanti della città vorrebbero avere tra le proprie mani per fargli pagare il conto del suo rapporto con i nazisti del Battaglione Azov? Il sindaco di Odessa, eletto subito dopo il massacro alla casa dei sindacati, ma anche noto per loschi traffici nel riciclaggio di denaro sporco? Il Governatore della regione di Odessa già membro del battaglione nazista Aidar responsabile di orribili crimini di guerra?

Pertanto il giudizio politico su questa raccapricciante ipotesi è netto, ma altrettanto netto è il giudizio se si guarda la vicenda in una prospettiva economica.

Odessa e Mariupol sono due città che hanno importanti rapporti commerciali con Ravenna, quei porti hanno una lunga tradizione nell’invio di prodotti alimentari e minerali.

Chi si occupa di pianificazione economica e sviluppo dei territori dovrebbe avere lo sguardo costantemente rivolto sullo scenario internazionale. Così facendo, si vedrebbe non solo che Mariupol è già integrata nella Repubblica Popolare di Donetsk, ma anche che Odessa a breve entrerà a far parte in una imminente federazione novorussa. L’Ucraina sta inesorabilmente perdendo ogni sbocco al mare, quindi chi vuole avere (o continuare ad avere) rapporti commerciali con Odessa e Mariupol, dovrà necessariamente relazionarsi con le autorità della Novorossija.

Chi per otto anni ha vissuto l’incubo dei massacri e della repressione, non credo che sarà molto felice di avere rapporti commerciali con chi (oltretutto fuori tempo massimo) sostiene gli aguzzini. Ci pensasse bene il Consiglio Comunale di Ravenna prima di fare scelte che nel prossimo futuro potrebbero avere pesanti ripercussioni sull’economia locale.

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