Maduro definisce la censura contro la Russia "fascismo puro"

13 Aprile 2022 18:02 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Ancora una volta è il presidente venezuelano, che la conosce molto bene e da vicino, a mettere a nudo la clamorosa ipocrisia del mondo occidentale.

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha infatti definito "puro fascismo" la censura che alcuni paesi e organizzazioni hanno esercitato contro la Russia, la quale oltre a prendere di mira questioni economiche e finanziarie, è giunta sino a toccare ambiti culturali e sportivi.

Durante il Vertice Internazionale contro il fascismo di Caracas ‘La Defensa de la Verdad’, il presidente ha sostenuto le parole della giornalista e rettore dell'Università internazionale delle comunicazioni, Tania Díaz, che ha fatto riferimento a questa censura.

"Non solo attuano una censura globale con la Russia, ma attaccano anche la sua cultura, attaccano le sue espressioni sportive, cioè una politica di annientamento morale che portano avanti contro un Paese e una cultura", ha affermato Díaz.

A questo, il presidente ha risposto: "Fascismo, fascismo puro".

Proprio nel bel mezzo di questa censura contro la Russia e alcuni paesi progressisti, Maduro ha invitato gli operatori della comunicazione a rompere con la storia e l'egemonia dell'Occidente.

"Questo deve essere un grande obiettivo delle forze che esprimiamo, per spezzare l'egemonia della storia, della narrazione, del messaggio e della menzogna dell'Occidente contro l'emergere di un mondo diverso, un mondo multipolare, un mondo pluricentrico" ha affermato il leader venezuelano.

Il presidente ha poi fatto un confronto tra gli eventi accaduti tra l'11 e il 12 aprile 2002 in Venezuela, quando è avvenuto il colpo di Stato contro il governo di Hugo Chávez, con quello che la Russia sta attualmente subendo dai paesi del blocco occidentale con misure censorie che includono i blocchi ai portali di informazione RT e Sputnik.

Durante il golpe, ha evidenziato Maduro, media nazionali come l’emittente pubblica Venezolana de Televisión furono chiusi per evitare che la realtà degli eventi fosse raccontata al mondo; mentre le forze di opposizione trasmisero eventi come l'assedio contro l'ambasciata cubana, un assalto di matrice fascista compiuto dalla destra golpista legata a Washington.

"Con il conflitto in Ucraina stiamo assistendo a come l'Occidente abbia deciso di ridurre gli spazi di libertà, come l'Occidente abbia deciso di 'cartellizzare', rendere omogenei media e messaggi, come l'Occidente abbia deciso di costruire una narrazione di guerra che giustifichi l'ingiustificabile nello scenario ucraino e in possibili scenari di escalation dei conflitti mondiali", ha affermato.

Tuttavia, ha aggiunto che, d'altra parte, al momento, "dai social network, da tutti gli angoli e punti di vista del mondo, l'egemonia comunicativa, la dittatura comunicativa dell'Occidente, viene ogni giorno contrastata e spezzata".

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