La globalizzazione con caratteristiche cinesi

In vista dell'avvio dei lavori del XX Congresso del Partito comunista cinese previsto per il 16 ottobre, pubblichiamo una serie di video di approfondimento del Prof. Fabio Parenti che aiuteranno i nostri lettori a contrastare efficacemente le tonnellate di fake news che i media filo Nato ci regaleranno nei prossimi giorni.

Qui per vedere il primo video:
Ascesa cinese e modello occidentale


di Fabio Massimo Parenti




La globalizzazione neoliberista può essere associata a un processo ingegnerizzato dall'Occidente a partire dalla controrivoluzione monetarista della fine degli anni '70. Decenni di crescente interconnessione, a cui diverse aree del mondo sono state legate in maniera più o meno vantaggiosa, ma che al tempo stesso hanno esacerbato le disuguaglianze socio-economiche ed accelerato processi di destabilizzazione: dai cicli sistemici di crisi finanziarie ed economiche degli anni '80 (debiti sovrani), '90 (bancarie, monetarie e del debito) e 2000 (finanziarie e del debito) alle numerose guerre "umanitarie" e cambi di regime tentati o riusciti a favore di una falsa "guerra al terrorismo”.

Avendo promosso una riduzione crescente dell'intervento statale nell'economia (con una spinta alla deregolamentazione del mercato), e avendo trasformato il ruolo statale in una sorta di portavoce di alcune comunità d’affari (e dei loro interessi particolari), la globalizzazione neoliberista ha dimostrato i propri difetti profondi e strutturali.

Questo è evidente soprattutto quando viene messa al confronto con il cd socialismo con caratteristiche cinesi e con l'idea di costruire una comunità dal futuro condiviso per l'umanità, che non ha nulla a che vedere con il darwinismo socio-economico promosso dal neoliberalismo occidentale.

L'espansione del capitalismo determina una crescita dell'antagonismo tra diversi attori che cercano di acquisire o distruggere i beni dei rivali attraverso la concorrenza commerciale e finanziaria o le manovre geopolitiche. La creazione di nuovi spazi di "accumulazione infinita" implica quindi anche la svalutazione e/o distruzione di alcuni asset preesistenti (si pensi alla Russia, all'Argentina o all'Iraq). Durante una crisi di sovraccumulazione, alcuni asset economici all'estero vengono infatti svalutati attraverso operazioni finanziarie e/o militari, aprendo così ad una feroce concorrenza per il loro accaparramento a prezzi ribassati, dove vince il più forte.

La proiezione internazionale cinese è diversa. Sta avvenendo in assenza di espansionismo militare e senza la creazione di un soffocante sistema creditizio. Ci riferiamo alle linee di prestito cinesi che sono sostenibili, in termini di tassi di interesse negoziati con i vari partner, e che non implicano condizionalità politiche.

Infine, la Cina offre un forte sostegno al multilateralismo e alla convivenza pacifica. Questa diversità rispetto all'espansionismo occidentale è alla base di una nuova globalizzazione con caratteristiche cinesi, a partire dalla BRI, una nuova geografia infrastrutturale, fatta di porti, ferrovie, zone industriali, collegamenti digitali e aerei, nonché di cooperazione nella ricerca e nella gestione dei problemi globali, dalla salute al cambiamento climatico. La BRI stimola la costruzione di relazioni pacifiche attraverso lo scambio, il dialogo e la conoscenza reciproca. E non è solo un modo per rafforzare l'interdipendenza commerciale e finanziaria, ma anche un'opportunità per rafforzare il coordinamento politico e aumentare gli spazi di cooperazione tra i popoli, lavorando sullo scambio culturale e sulla conoscenza reciproca.

La Cina sta cogliendo appieno la necessità di rispondere alle difficoltà e alle tensioni derivanti dalla mancanza di connettività tra aree geografiche del mondo. Proponendo (e attuando) un'iniziativa centrata sull'Eurasia e sull'Africa, ma che copre il mondo intero, in ultima istanza, rievocando le gesta e le vicende di scambio e cooperazione dell'antica via della seta.

La BRI è un'altra prova fattuale che conferma l'ascesa pacifica cinese. L'iniziativa mette al primo posto l'economia reale, il benessere delle persone e la cooperazione, rispetto agli interessi particolari ed alla concorrenza spinta. In altre parole, la BRI sostituisce la logica dei blocchi di alleanza tra paesi con le partnership, dando priorità all’inclusività (senza discriminazioni politiche tra paesi) e il confronto con azioni non coercitive (non c'è richiesta di alleanze militari o investimenti in questo senso). L'occidente, storicamente, non ha mai dato vita ad un progetto simile, tanto meno nel periodo della sua massima ascesa.

Il modello cinese di ascesa pacifica continua ad essere l'unica alternativa al modello occidentale, aggressivo e destabilizzante. Per questo gli Stati Uniti e i loro stretti alleati stanno cercando di contrastarlo, e per farlo si inventano costantemente fantomatiche "minacce".

Vorrebbero ristabilire e continuare a riprodurre un sistema mondiale unipolare attraverso operazioni militari, finanziarie, sociali e mediatiche combinate, giocando costantemente con il fuoco e perdendo i loro ultimi residui di credibilità. Gli Stati Uniti stanno condannando se stessi ed il mondo alla costante instabilità ed al caos internazionale, mentre la Cina cerca di colmare il divario tra le nazioni in modo costruttivo, ragionevole ed efficiente. Quest'ultimo, a beneficio dell'umanità e non solo di una parte di essa.


Le più recenti da Mondo Multipolare

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa