Venezuela. L'Uruguay considera 'irresponsabile' riconoscere il golpista Guaidó

Per l’Uruguay il riconoscimento di Juán Guaidó come presidente del Venezuela è un atto "quasi irresponsabile" che può portare a conflitti armati, ha dichiarato il ministro degli Esteri di Montevideo Rodolfo Nin Novoa.

"Il riconoscimento [di Juan Guaidó come presidente del Venezuela] è un atto quasi irresponsabile, in grado di portare il Venezuela in un conflitto armato", ha affermato il ministro uruguaiano.

Inoltre, il governo uruguaiano non è disposto a riconoscere un presidente non eletto dalla popolazione e che si proclama come tale con una discutibile interpretazione della Costituzione del suo paese.

Al contrario di quanto hanno fatto tanti paesi che hanno riconosciuto il golpista solo perché l’ordine è giunto da Washington.

"Non siamo disposti a riconoscere un presidente non eletto, che si dichiara come tale con una più che discutibile interpretazione della Costituzione venezuelana fuori dal contesto e che genera un precedente serio in America Latina e nel mondo", ha affermato il ministro degli Esteri uruguaiano in riferimento all’autoproclamato presidente “incaricato” ??del Venezuela, Juan Guaidó.

Un governo, quello golpista di Juan Guaidó, che potrebbe prendere effettivamente il potere solo attraverso la violenza: «Il governo di Guaidó nelle condizioni attuali può essere convalidato solo, purtroppo, per mezzo della forza, con una sollevazione militare o rivolta popolare o un intervento straniero, che [Guaidó] ha invocato più volte sconfessando la posizione incrollabile dell’America Latina per quanto riguarda gli interventi di altre potenze straniere nel nostro continente", ha affermato il ministro Rodolfo Nin Novoa.

"Guaidó non ha alcun controllo sul territorio, non ha il controllo di gestione o ministeri, o della polizia o delle forze armate e non può assicurare il rispetto degli obblighi dello Stato venezuelano”, ha aggiunto il ministro.

L’Uruguay è anche convinto della necessità di mantenere canali aperti di dialogo con il governo del presidente venezuelano Nicolas Maduro per facilitare quelle condizioni che consentano una soluzione pacifica della crisi a Caracas.

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