1 Maggio 1991, la RAI e la vera censura contro Elio e Le Storie Tese
Ogni epoca ha le sue censure vere o presunte tali. Ieri, la holding umana del marketing, sempre meno rapper, Fedez è diventata l'icona della sinistra liberal-dirittoumanitarista per aver attaccato le posizioni della Lega sul ddl Zan e ricordato le posizioni omofobe del partito di Matteo Salvini.
Il marito di Chiara Ferragni, al di là delle censure, ha potuto dire la sua in TV, sulla RAI, di cui gli italiani, visti i tempi che corrono, non avevano proprio bisogno, preoccupati da altri problemi, come il sopravvivere e mettere il piatto in tavola, vista la crisi economica causata dalla gestione della pandemia.
Eppure, il buon Fedez se avesse parlato dei tagli alla Sanità degli ultimi anni, nei settori sociali, la precarietà del lavoro, probabilmente avrebbe fatto la fine di illustri predecessori: Elio e le Storie tese il 1 Maggio del 1991.
Infatti, la band milanese durante la sua esibizione fu portata via con la forza mentre canatva la canzone 'Ti Amo'.
Contenuti che anticipavano le inchieste di Tangentopoli, parlavano delle nefandezze dei personaggi della Prima Repubblica, come Andreotti, l'allora Presidente della Repubblica Cossiga, del faccendiere fascista Ciarrapico, del Presidente della Rai Enrico Manca, lo scandalo delle lenzuola d'oro, del Ras della DC abruzzese Remo Gaspari che atterrò con il suo elicottero durante la partita di calcio Pescara Atalanta accolto trionfalmente dai tifosi sugli spalti: "Evidentemente il popolo italiano non è deficiente / Se tutti gli anni elegge questi uomini / è perché ha capito / Che loro lo fanno nel nome della nazione / E nel nome dell'amore, perciò in occasione del primo Maggio / Io direi / Di non cantare il solito obsoleto canto di protesta / Ma un canto di amore verso questi uomini / Che hanno fatto in modo che noi oggi siamo qui / A cantare in libertà". .
Peccato che la versione completa dell'esibizione di Elio completa in rete non ci sia più, circola solo parzialmente.
Andando a memoria questo episodio di vera censura, fu rivelato qualche settimana dopo dalla trasmissione Mai dire Gol, non se ne parlò sui giornali, sulle TV, non diventò oggetto di dibattito politico.
Ormai ci sono tematiche, alla base importantissime per carità come l'omofobia, che sono usati come cortine fumogene per sviare l'attenzione dai veri problemi. La gente si accapiglia sui social, si danno del "fascista" nell'agorà politica dei tempi moderni.
Così, Fedez, che un tempo sarebbe stato considerato un utile idiota, oggi è l'eroe della politica e dei media asserviti, gli stessi che magnificano Draghi, l'Unione Europea e la NATO nelle sue guerre di aggressioni militari e mediatiche come quelle contro Cina e Russia.