7 recenti dichiarazioni che definiscono inequivocabilmente la natura del Pd
di Paolo Desogus*
Nelle ultime settimane dall'area PD sono arrivate numerose dichiarazioni che fanno chiarezza sulla natura e la cultura - se così si può definire - di questo partito. Ecco alcuni esempi:
- I dipendenti pubblici del sud devono guadagnare meno dei dipendenti del nord (Sala, Quartapelle);
- Gli imprenditori sono gli eroi della ripresa (Del Rio);
- Per frenare la perdita di posti di lavoro servono più contratti a tempo determinato (Boeri);
- Numoerosi dipendenti pubblici con il telelavoro hanno fatto vacanza (Ichino, Cottarelli, Cassese);
- Gli investimenti per la ripartenza devono concentrarsi sul nord, il sud aspetti (Bonaccini);
- L'alleanza con Berlusconi non è un tabù (Prodi, Bonaccini);
- Il MES non ha condizionalità e ha un tasso vantaggioso (Zingaretti).
Si tratta solo di alcuni esempi. Sicuramente mi è sfuggito qualcosa. Oltre a queste dichiarazioni bisognerebbe poi considerare tutte le affermazioni non trasparenti, come quelle in favore della famiglia Benetton per la riassegnazione delle concessioni ad ASPI. Ad ogni modo la domanda è un altra: è possibile che questo sia un partito?
Non chiedo se di sinistra o di destra, la mia domanda riguarda la natura stessa di "partito politico" a cui fa riferimento questa banda di personaggi che non spende una parola sugli italiani, sui lavoratori, su chi soffre la crisi, sui disoccupati. Il PD difende solo gli interessi del mercato, soprattutto se collocati nel nord d'Italia.
Nemmeno per scherzo o per demagogia (come nei partiti tradizionali di destra Lega, FdI) il paese è al centro dell'attenzione di questo pseudo partito.