9 maggio 1945. Il discorso della vittoria di Stalin riletto oggi
di Fabrizio Verde
Il 9 maggio è una data significativa nella storia, che segna non solo la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa con la resa della Germania nazista nel 1945, ma anche la celebrazione annuale della vittoria nella Grande Guerra Patriottica in Russia. In questo giorno, il leader sovietico Joseph Stalin pronunciò un discorso al popolo dell’Unione Sovietica, riflettendo sulla monumentale vittoria ottenuta e sui sacrifici che erano stati fatti per ottenerla. Il discorso di Stalin sottolineò l'unità, la determinazione e la resilienza del popolo sovietico di fronte a difficoltà schiaccianti e mise in risalto gli sforzi eroici dell'Armata Rossa nello sconfiggere le forze tedesche.
Il discorso di Stalin del 9 maggio 1945 servì da grido di battaglia per il popolo sovietico mentre celebrava la vittoria sul fascismo e guardava al futuro con speranza e ottimismo. Il discorso rafforzò l’idea dell’Unione Sovietica come una nazione potente e unita, capace di superare qualsiasi sfida si presentasse. Le parole di Stalin risuonarono tra le persone, ispirandole a continuare la lotta per la pace, la libertà e la giustizia nel mondo del dopoguerra.
“I grandi sacrifici che abbiamo affrontato per la libertà e l’indipendenza della nostra Patria, le incalcolabili privazioni e sofferenze che il nostro popolo ha sofferto durante la guerra, i nostri pesanti sacrifici nelle retrovie e al fronte, che trovano posto all’altare della nostra Patria, non sono stati vani, ma sono stati coronati dalla vittoria completa sul nemico. La lotta secolare dei popoli slavi per la loro esistenza e indipendenza si è conclusa con la vittoria sull’aggressore tedesco e la tirannia tedesca. D’ora in poi, la grande bandiera della libertà dei popoli e della pace tra i popoli
sventolerà sull’Europa (…) Compagni! La nostra Grande Guerra Patriottica si è conclusa con la nostra completa vittoria. Il periodo della guerra in Europa si è chiuso. Un periodo di sviluppo pacifico è stato avviato”.
Negli anni successivi al discorso di Stalin, il mondo subì cambiamenti significativi che avrebbero modellato il panorama geopolitico per i decenni a venire. La Guerra Fredda emerse quando gli Stati Uniti, e il blocco occidentale riunito nella NATO, presero di mira l’Unione Sovietica, per raggiungere il dominio globale. L’ordine mondiale bipolare emerso dopo la seconda guerra mondiale ha invece attualmente lasciato il posto a un mondo multipolare, con nuovi centri di potere emergenti che hanno messo in discussione i tradizionali equilibri di potere.
La fine della Guerra Fredda all’inizio degli anni ’90 segnò una svolta significativa nella storia mondiale, con il crollo dell’Unione Sovietica e l’emergere degli Stati Uniti come unica superpotenza. L’ordine mondiale bipolare che aveva definito l’era del dopoguerra fu sostituito da un mondo unipolare dominato dall’egemonia statunitense. Tuttavia, questo mondo unipolare ebbe vita breve, poiché nuovi centri di potere come Cina e Russia emersero per sfidare il dominio USA.
Oggi, il mondo è ancora una volta in uno stato di transizione mentre le dinamiche di potere continuano a cambiare ed evolversi. Il mondo multipolare che sta prendendo forma è caratterizzato da una maggiore concorrenza, complessità e possibilità di cooperazione. Tuttavia non mancano le sfide, come ha sottolineato il Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa Gennady Zyuganov, nel suo messaggio per il Giorno della Vittoria: “Oggi la Russia è di nuovo sottoposta a dure prove. Gli eredi del nazismo stanno alimentando una guerra fratricida tra russi e ucraini. Il nostro compito è quello di ostacolare i revanscisti, di proteggere la Grande Vittoria, di sconfiggere il fascismo della NATO.
Ci inchiniamo a tutti coloro che hanno difeso il nostro diritto alla vita - soldati in prima linea, lavoratori del fronte interno, figli della guerra. In vostro onore ci schieriamo tra le colonne del "Reggimento Immortale". Il vostro esempio ispira coloro che combattono per la pace e il futuro della nostra Patria sui campi della Novorossia”.
Nel nuovo mondo multipolare, è necessario che le nazioni si adattino al mutevole panorama geopolitico e si impegnino in sforzi cooperativi per affrontare le sfide comuni. Le lezioni della storia, compresi i sacrifici compiuti durante la seconda guerra mondiale e l’importanza dell’unità e della solidarietà di fronte alle avversità, rimangono attuali. Mentre viene commemorato il 9 maggio e si riflette sull'eredità della vittoria dell’Unione Sovietica guidata da Stalin, viene evidenziata l'importanza di lavorare insieme per costruire un mondo più pacifico, giusto e sicuro per le generazioni future.
In conclusione, il 9 maggio è un giorno che commemora la vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale e serve a ricordare i sacrifici fatti e le lezioni apprese durante quel periodo tumultuoso della storia. Il discorso di Stalin di quel giorno mise in luce l'unità e la resistenza eroica del popolo sovietico e lo ispirò a continuare la lotta per la pace e la giustizia nel mondo del dopoguerra. Mentre attraversa le complessità dell’attuale fase di transizione al nuovo mondo multipolare, i popoli del cosiddetto Sud del mondo adottano lo spirito di cooperazione e solidarietà che ha definito la vittoria del 9 maggio e lavorano uniti per affrontare le sfide mortali che il morente Occidente pone sul loro cammino. E come il popolo sovietico nel 1945 guardano al futuro con speranza e ottimismo.