Aspettando l"attacco chimico” da Idlib... ecco come si fabbricavano le fakenews 150 anni fa
Occupandomi di fakenews di guerra, ho recuperato un bel libro fotografico di Wladimiro Settimelli “La Comune: fotografi, bugiardi e spie” (lo potete scaricare qui) dedicato al travisamento, operato dai fotografi e giornalisti di regime dei “crimini” commessi dai Comunardi a Parigi nel 1871. Mi ha colpito, soprattutto una foto (la vedete in copertina) con questa didascalia:
Ecco la celebre falsa fucilazione organizzata dal fotografo Appert, mettendo insieme gli attori di tutti i piccoli teatri della città. Il fotomosaico ha fatto il resto. I fucilatori non di spalle hanno le teste di alcuni noti personaggi della Comune. Stessa cosa per i fucilati che hanno i volti di personalità governative. Questo tipo di fotografie sui “crimini della Comune” ebbero una vastissima diffusione in tutta Europa, sollevando grida di orrore per la brutalità dei rivoluzionari. L’Hotel de Ville. Ossia il palazzo comunale di Parigi, dopo i bombardamenti. La piazza è piena di persone ma, a destra e al centro, si intravedono solo delle ombre: i cosiddetti “fantasmi fotografici”. La macchina fotografica, come è noto, non riusciva ancora a registrare il movimento.
Certamente, oggi, con le moderne tecniche di fotoritocco e di videoritocco, si possono realizzare ben più convincenti fakenews; chissà, ad esempio, cosa stanno combinando i tecnici al soldo del Dipartimento di Stato per “documentare” il prossimo attacco chimico di Assad ad Idlib. Speriamo di non dovercene occupare.
Francesco Santoianni