Attacco ostile al Colonial Pipeline che rifornisce New York

2737
Attacco ostile al Colonial Pipeline che rifornisce New York

 

Il Colonial Pipeline, il più importante oleodotto per il trasporto di prodotti petroliferi raffinati degli Stati Uniti, è sotto attacco da Venerdì scorso. Nonostante le misure di emergenza varate domenica dal governo federale, misure che consentono deroghe al trasporto di carburante su gomma, la situazione è molto critica. 

La Pipeline trasporta 2,5 milioni di barili al giorno. Rifornisce la costa orientale per il 45% di diesel, benzina e carburante per aerei. Il gestore dell’impianto ha chiuso i rubinetti venerdì, quando ha subito un attacco informatico del tipo ransomware. 

Il prodotti raffinati sono rimasti bloccati in Texas. La ripercussione immediata è stata un aumento del prezzo dei carburanti. Gaurav Sharma, sentito in queste ore dalla bbc, ha detto che se la situazione non si dovesse risolvere entro martedì, i guai potrebbero essere grossi (bbc.com). Le prime ad essere colpite dalla mancanza di carburante potrebbero essere le aree del golfo, in seguito il blocco potrebbe estendersi fino a New York. 

Sabato 8 maggio, alle ore 12:30, Colonial ha diramato il primo comunicato con il quale informava dell’attacco e del blocco cautelativo dei server. «Abbiamo messo offline in modo proattivo alcuni sistemi per contenere la minaccia – dice il comunicato. Il blocco ha temporaneamente interrotto tutte le operazioni della pipeline e ha interessato alcuni dei nostri sistemi IT. Abbiamo coinvolto una società di sicurezza informatica esterna e avviato un'indagine sulla natura e la portata di questo incidente, che è ancora in corso. Abbiamo contattato le forze dell'ordine e altre agenzie federali.»

Sono state bloccate le linee 1, 2, 3 e 4, mentre rimangono attive alcune linee secondarie e più piccole. I servizi saranno ripristinati solo nel momento in cui si avrà il controllo totale del sistema.

In un comunicato diramato lunedì 10 maggio, 12:25 (EST), Colonial dice che la situazione non potrà tornare alla normalità prima della fine della settimana.

Il 9 maggio sul nytimes.com alcuni giornalisti esperti della materia hanno inquadrato l’episodio in una cornice ricevibile. L’attacco, dicono, sembra essere partito da meri gruppi del crimine organizzato. Funzionari dell’amministrazione ritengono che questi gruppi agiscano in autonomia, e che dunque non siano collegabili a entità giurisdizionali note. 

In ogni caso, dicono gli esperti del NYT, questi tipi di attacchi sono sempre più frequenti. E, dopo l’attacco SolarisWind e la violazione di alcuni sistemi Microsoft, attacchi, dicono, riconducibili a servizi russi e hacker cinesi, non è da escludere che questi gruppi agiscano da cani sciolti, ma per conto di servizi stranieri.

Un attacco ransomware consiste nel tenere i dati della vittima in ostaggio fino a quando non venga pagato un riscatto. Da parte sua Colonial non ha voluto dire se intende pagare un riscatto, il che suggerisce, dicono al NYT, che o sta considerando di farlo o lo ha già fatto. 

In genere, un attacco ransomware si realizza in tre mosse: 1) intrusione nel computer della vittima, 2) criptazione del contenuto del computer, 3) pagamento di un riscatto se si vuole rientrare in possesso in chiaro dei contenuti criptati. 

Se si trattasse di un atto ostile (e sottolineo «se»), questo attacco sarebbe stato condotto su territorio americano, con tecnologia americana e con apparati strumentali in loco. E, ciononostante, allo stato attuale, discernere tra un attacco interno e un attacco esterno - distinguere un amico da un nemico – sarebbe comunque difficile, se non impossibile. 

Infine, rimane la questione del riscatto. Riscatto che, in questi casi, è chiesto e pagato con cripto-valute. Anche su questo terzo punto le domande non mancano, visto che il mercato delle valute crittografiche sta cercando in mille modi di creare una domanda per questo tipo di moneta.

Leo Essen

Leo Essen

Ha studiato all’università di Bologna con Gianfranco Bonola e Manlio Iofrida. È autore di Come si ruba una tesi di laurea (K Inc, 1997) e Quattro racconti al dottor Cacciatutto (Emir, 2000). È tra i fondatori delle riviste Il Gigio e Da Panico. Scrive su Contropiano e L’Antidiplomatico.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan di Loretta Napoleoni La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

La guerra degli zombie europei alla Russia di Giuseppe Masala La guerra degli zombie europei alla Russia

La guerra degli zombie europei alla Russia

“Gaza ha vinto”. Dal restiamo umani, al restiamo utili... di Michelangelo Severgnini “Gaza ha vinto”. Dal restiamo umani, al restiamo utili...

“Gaza ha vinto”. Dal restiamo umani, al restiamo utili...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il (vero) partito della guerra di Paolo Desogus Il (vero) partito della guerra

Il (vero) partito della guerra

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti