Aun San Suu Kyi, trionfo alle elezioni ma con riserva di gioia
La Lega Nazionale per la Democrazia, partito di opposizione in Birmania, fondata daAung San Suu Kyi ha vinto durante le elezioni svoltesi in questi giorni nel paese asiatico. 43 seggi su 44 in palio è stato il “bottino” conquistato dal partito. La Suu Kyi siederà quindi in parlamento. E’ un trionfo storico che fa ben sperare per la Birmania da anni stretta nella morsa da una parte della dittatura militare che la governa, dall’altra delle sanzioni economiche che la comunità internazionale le ha inflitto proprio per la mancanza di libertà e democrazia che vige nel paese.
Tuttavia da diversi mesi è cambiato qualcosa nel paese l’ex generale Thein Sein alla guida di un esecutivo civile e non militare ha dimostrato di voler aprire la Birmania all’esterno, allentando la censura sugli organi di stampa, liberando alcuni prigionieri politici. Nulla è casuale, ovviamente. Il desidero di non essere dipendente esclusivamente da un vicino ingombrante, quanto mastodontico, come la Cina e le difficoltà che le misure sanzionatorie stanno portando nel paese sono state sicuramente motivi per una scelta probabilmente obbligata. Aung San Suu Kyi ne è stata tra le prime beneficiarie ma la soddisfazione da parte della leader della Lega Nazionale per la Democrazia, nonché simbolo di pace nel mondo, è cauta. L’arresto e il lungo periodo di detenzione a cui la Suu Kyi ha dovuto sottostare furono in passato proprio originate da una vittoria alle elezioni nazionali che avevano decretato la nomina a Primo Ministro da parte della carismatica guida del partito oggi di opposizione.