Bolivia: Evo Morales ha confermato la sua candidatura alle presidenziali

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La sua volontà circolava da tempo e adesso è confermata dal diretto interessato: l’ex presidente della Bolivia Evo Morales - un golpe lo privò della terza rielezione nel 2019 - ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2025, affermando di essere stato "costretto" a prendere questa decisione dai continui attacchi del governo, confermando così anche la forte spaccatura nel partito di governo Movimiento al Socialismo (MAS).

"Costretti dagli attacchi del governo, dal suo progetto di proscrivere il MAS-IPSP e di defenestrarci con processi politici; persino di eliminarci fisicamente, abbiamo deciso di accettare le richieste dei nostri militanti in tutto il Paese di essere candidati alla presidenza della nostra amata Bolivia", ha dichiarato Morales.

Il leader del Movimento per il Socialismo (MAS) al governo ha affermato che affronterà le aggressioni del governo con "verità, dignità e onestà". "Voglio che il popolo boliviano lo sappia. Il piano che hanno, se non riusciranno a fermare il Congresso ordinario di Lauca e a squalificarci, useranno una donna per attaccarci, proprio come ha fatto la destra".

Nel frattempo, ha aggiunto che sono già stati avvertiti delle azioni che intraprenderanno per fermarli e consegnarli agli Stati Uniti, e ha quindi affermato che "combatteremo. Siamo eredi delle lotte dei nostri antenati che ci hanno insegnato a non arrenderci mai. Uniti salveremo ancora una volta la nostra amata Bolivia".

Spaccatura nel MAS

L'ex presidente boliviano ha anche espresso la sua gratitudine per il sostegno alla sua candidatura. "Affronteremo con la verità questa campagna di menzogne e sabotaggi che cerca di mettere fuori legge il MAS-IPSP, Strumento Politico del Popolo".

"Nelle ultime ore abbiamo visto come il governo e l'estrema destra separatista coincidano nell'opporsi a questa candidatura promossa dal popolo. L'unica disperazione è da parte di coloro che hanno causato il governo di destra e il Modello Economico Produttivo della Comunità Sociale con le formule ortodosse della disciplina fiscale e dell'indebitamento con il FMI", ha sottolineato.

Intanto però crescono le spaccature. Secondo quanto riporta l’agenzia ABI, il Consiglio Dipartimentale di Markas e Ayllus della Marca di Chuquiago (Codemac) La Paz ha affermato questo martedì che non parteciperà al congresso del MAS convocato dall'ala "evista" a Lauca Ñ, Cochabamba, e ha ratificato il suo appoggio al governo del presidente Luis Arce di fronte ai tentativi di destabilizzazione.

"Come Codemac La Paz non parteciperemo al congresso di Lauca Ñ, come organizzazioni sociali ci sentiamo discriminati e non presi in considerazione nello strumento politico", ha dichiarato il dirigente dipartimentale del Codemac, Ángel Nina.

Ha riferito che lunedì, in concomitanza con la riunione d'emergenza convocata dal Patto di Unità, i nove suyus che compongono il Codemac dipartimentale di La Paz hanno istituito "un consiglio dei consigli" per analizzare e discutere l'attuale situazione del Paese.

"Il consiglio ha rilasciato una dichiarazione di sostegno e appoggio al governo del presidente Luis Arce e del vicepresidente David Choquehuanca", ha dichiarato Nina.

Ha inoltre biasimato tutte le forme di destabilizzazione esterna e interna del governo democratico, sia per interessi personali che politici.

Come terzo punto, il Codemac La Paz ha dato istruzioni di non partecipare al congresso del MAS che si terrà nella città di Lauca Ñ, Cochabamba, dichiarandolo discriminatorio.

Bisogna evidenziare che la Costituzione boliviana stabilisce un limite per la rielezione “per una sola volta in modo continuativo", ma non chiarisce se un ex presidente sia eleggibile per essere nuovamente candidato dopo un solo mandato. La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sulla validità di una quinta candidatura di Morales.

Dalla fine del 2022, la spaccatura del MAS si è approfondita e ha portato ciascun gruppo a proclamare separatamente Morales o Arce come candidati per le elezioni del 2025. Tuttavia, il presidente boliviano in carica ha commentato che, per il momento, una sua eventuale candidatura "non è all'ordine del giorno".

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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