BRASILE. MST occupa il Ministero della pianificazione per i diritti delle comunità rurali
In Brasile si è consumato un colpo di stato che mette a rischio l'integrazione regionale e i diritti di milioni di brasiliani, ma nell'Europa dei "diritti umani e della democrazia a giorni e paesi alterni" neanche una parola di protesta.
Nel silenzio dei media di regime, però, in Brasile si protesta con una mobilitazione ormai costante e nel corso dei tre giorni di proteste definiti dai movimenti "le grida degli esclusi", il MST (Movimento SEM Terra) ha occupato, con oltre mille attivisti, il Ministro di pianificazione a Brasilia lunedì mattina. Si chiede alle autorità golpiste di Temer il rispetto dei bisogni più elementari delle comunità rurali e contadine. Lo riporta TELESUR.
In una nota di lunedì, il MST scrive che l'occupazione è stata compiuta per chiedere al governo un accesso imediato alla terra per 120,000 famiglie che vivono in tendopoli nel paese. “Ci siamo mobilitati per difendere la democrazia, la sovranità territoriale e alimentare, per prevenire ogni violazione nei diritti conquistati dalle classi lavoratrici negli anni”, ha dichiarato la coalizione dei movimenti che ha organizzato la mobilitazione.
Dopo il colpo di stato contro Dilma Rousseff, il governo ad interim di Michel Temer ha annunciato piani per eliminare limiti alla proprietà straniera in Brasile. Nel 2010, l'ex presidente Lula aveva introdotto questa limitazione per supportare l'azione del MST. “Ora è il momento che le forze popolari analizzino tutti i loro errori del passto, li correggano e restino uniti per le prossime battaglie, che saranno importanti quanto la lotta contro il colpo di stato”, ha scritto il leader del MST Stedile in un articolo recente.