BRICS contro l’ordine unipolare: Arce accusa l’Occidente di fomentare guerre per profitto
Intervista a RT del presidente boliviano
Il presidente della Bolivia, Luis Arce, ha accusato i paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti, di provocare conflitti per trarne profitto e preservare un ordine mondiale unipolare in declino. In un’intervista a RT durante il vertice dei BRICS in Brasile, Arce ha contrapposto questa logica a quella del blocco emergente, che promuove un sistema multipolare basato sulla cooperazione paritaria.
Arce ha citato l’escalation tra Iran e Israele e il conflitto in Ucraina, sostenendo che i leader occidentali abbiano deliberatamente esagerato minacce – come un presunto attacco russo all’UE – per alimentare paure e giustificare l’inasprimento delle tensioni. "Queste dichiarazioni insensate che hanno provocato la guerra tra Russia e Ucraina sono le stesse che hanno portato agli attacchi reciproci tra Israele e Iran. Seguono la stessa logica: vogliono spingere i BRICS a reagire", ha affermato.
Secondo il leader boliviano, gli Stati Uniti traggono vantaggio dai conflitti come principale esportatore di armi, sostenendo un’economia in difficoltà. "Tutti sappiamo che le guerre avvantaggiano un solo Paese: gli USA, il cui settore bellico stimola un’economia in declino. Hanno sempre cercato di scatenare guerre per risolvere problemi economici", ha aggiunto.
Arce ha sottolineato che Stati Uniti e UE, consapevoli della perdita di influenza, tentano di ostacolare l’ascesa di nuovi centri di potere. "I BRICS svolgono un ruolo sempre più cruciale. C’è una netta contrapposizione tra il vecchio blocco stagnante di USA ed Europa e quello emergente dei BRICS", ha spiegato.
La Bolivia, ha ribadito Arce, rifiuta l’unipolarità e sostiene il multilateralismo. "Non crediamo più che il pianeta debba essere dominato da un solo Paese. Il crescente interesse ad aderire ai BRICS dimostra che il mondo abbraccia questa visione". A differenza dei sistemi egemonici, il blocco – fondato nel 2006 da Brasile, Russia, India e Cina, poi allargatosi a Sudafrica, Egitto, Iran, Etiopia, Emirati Arabi e Indonesia – garantisce benefici reciproci senza subordinazione.
Nel vertice di Rio, i leader dei BRICS hanno chiesto un ordine finanziario globale più equo, riforme del FMI e della Banca Mondiale, e un maggiore utilizzo di valute locali. Una presa di posizione che conferma la loro sfida all’egemonia occidentale.