BRICS supera il G7: Putin celebra l’ascesa del nuovo ordine multipolare
Putin definisce "obsoleta" la globalizzazione liberale
Rio de Janeiro è diventata l’epicentro della diplomazia globale in occasione del 17° vertice dei BRICS, dove il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto in videocollegamento, ha tracciato un bilancio del peso crescente del gruppo sullo scenario internazionale. Con un linguaggio netto, il leader del Cremlino ha sottolineato come l’alleanza – che oggi riunisce potenze chiave di Eurasia, Africa, Medio Oriente e America Latina – rappresenti ormai una forza inarrestabile, capace di superare persino il G7 in termini di PIL aggregato.
??Putin: BRICS ya supera al G7 en economía global
— Sepa Más (@Sepa_mass) July 6, 2025
Putin señaló que los BRICS ya superan al G7 en paridad de poder adquisitivo, con 77 billones de dólares.
Sepa más:https://t.co/jHBWEvlIsT pic.twitter.com/7F2t78td0u
Numeri che parlano chiaro
Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale citati da Putin, il prodotto interno lordo dei BRICS calcolato a parità di potere d’acquisto ha raggiunto i 77 trilioni di dollari nel 2025, superando di ben 20 trilioni quello del Gruppo dei Sette. "Non si tratta solo di un terzo delle terre emerse e quasi metà della popolazione mondiale, ma del 40% dell’economia globale", ha affermato, definendo il blocco come "un centro di governance mondiale" la cui influenza "cresce di anno in anno".
Un’affermazione che va di pari passo con il declino del vecchio sistema unipolare. "Quell’ordine, funzionale agli interessi del cosiddetto ‘miliardo d’oro’, sta lasciando il posto a un modello multipolare più giusto", ha dichiarato Putin, ribadendo un concetto già espresso al Forum Economico di San Pietroburgo. La globalizzazione liberale, ha aggiunto, appare ormai "obsoleta", con il baricentro economico che si sposta verso i mercati emergenti.
Monete nazionali e nuova piattaforma d’investimento
Tra i pilastri della strategia BRICS c’è la riduzione della dipendenza dal dollaro. Il presidente russo ha rivelato che nel 2024 il 90% degli scambi commerciali della Russia con i partner del gruppo è avvenuto in rubli o valute locali, un dato che spinge verso l’ampliamento di questi meccanismi. Per sostenere il processo, Mosca ha proposto la creazione di una piattaforma d’investimento comune, collegata al Nuovo Banco di Sviluppo, per attrarre capitali dai Paesi del "Sud e dell’Est globale".
?????"En el comercio inter-BRICS, cada vez más usamos monedas nacionales"
— Sepa Más (@Sepa_mass) July 6, 2025
Vladímir Putin destacó que la participación del rublo y otras monedas nacionales en las transacciones con los países del grupo alcanzó el 90 %.https://t.co/sUxSWkWzeE pic.twitter.com/sbQ4iuIU5v
Il contesto geopolitico
L’importante vertice, ospitato presso il Museo d’Arte Moderna di Rio, arriva in un momento di tensioni internazionali, con gli attacchi di Stati Uniti e Israele contro l’Iran, un nuovo membro del blocco dal 2024. Obiettivo della due giorni è rafforzare una voce comune su temi cruciali: governance tecnologica, finanza climatica e riforma del sistema multilaterale.
Con l’ingresso recente di Egitto, Etiopia, Emirati Arabi e Indonesia, e una lista d’attesa di oltre 30 Paesi, i BRICS confermano la loro attrattività. Come ha chiosato Putin: "Rappresentiamo gli interessi fondamentali della maggioranza globale". Una maggioranza che, i numeri alla mano, non intende più essere marginalizzata e costretta a subire i diktat dell’ex egemone unipolare in declino.