Carabiniere ucciso a Roma. Foto shock (subito date alla stampa) e curiose coincidenze
di Antonio Di Siena
Quando sono morti Cucchi, Aldro, Magherini, Uva, Bianzino, Saturno, Serena Mollicone e tanti altri, immediatamente si è alzata una vera e propria cortina fumogena sulle vicende giudiziarie.
Assenza di collaborazione alle indagini, reticenze e, in alcuni casi, false testimonianze, rapporti falsificati e tentativi di depistaggio.
Un vero e proprio muro di gomma che ha reso quasi impossibile ottenere qualunque informazione.
Quelle (poche) volte in cui la verità è venuta a galla è stato solo grazie alla caparbietà e la sete di giustizia di qualche familiare.
E ci sono voluti anni.
Verità fatte di abusi, sopraffazioni, violenze, pestaggi e crudeli torture.
Ma per fortuna stavolta non è successo. E l’indegno atto di bendare un indagato è stato celermente denunciato (e dato in pasto alla stampa) in meno di 48 ore.
Ovviamente il fatto che questa immagine, lampante e sfrontata violazione dei diritti umani di un ragazzo americano, indegna di un Paese civile, costituirà la principale motivazione della sua estradizione negli USA (evitando lo scoppio di uno spinoso caso politico) è soltanto una curiosa coincidenza.
Oppure no?