Coronavirus, cosa ha detto veramente Boris Johnson. Fact-checking completo

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Coronavirus, cosa ha detto veramente Boris Johnson. Fact-checking completo

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Tutti a sbertucciare Boris Johnson, come se la sua acclarata positività a Coronavirus fosse una sorta di vendetta divina per la sua criminale velleità di affrontare l’epidemia all’insegna dell’“Abituatevi all'idea di perdere vostri cari”.

Ma cosa ha detto veramente Boris Johnson (dopo la Brexit, diventato in Europa la bestia nera dei media di regime)? Davvero il governo inglese, all’insegna di uno sfrenato Darwinismo, persegue solo una immunità di gregge immolando ad essa milioni di anziani? Davvero ora in Gran Bretagna è in corso una retromarcia su quanto pianificato per affrontare il Coronavirus?

Riportiamo, a tal riguardo, ampi stralci di un articolo di Massimiliano Bolondi, esperto di marketing e comunicazione digitale (qui potete leggere l’articolo integrale in lingua italiana)

(Francesco Santoianni)
 
"Immunità di gregge e darwinismo: ecco i fatti. Il 12 marzo Boris Johnson si presenta in conferenza stampa insieme ai due consulenti tecnici del governo Chris Whitty e Sir Patrick Vallance per quello che è a tutti gli effetti un discorso alla nazione nell’ora più buia della nostra generazione (…). Qui Boris Johnson si trova, con tono funesto, a dover spiegare ai suoi cittadini che ci saranno molti morti (il famoso “molti perderanno i loro cari”) e che il governo inglese farà tutto ciò che è in suo potere per minimizzare le perdite e curare tutti i bisognosi di cure. Sembrerebbe un discorso ineccepibile, esposto con grande realismo e tatto in un’ora tra le più drammatiche. E invece succede che, per gran parte della stampa mondiale, il senso del discorso diventi: Boris Johnson se ne sbatte dei morti e, se dovranno morire tanti inglesi, tanto vale lasciar correre libero il virus (immunità di gregge) e lasciare che la selezione naturale faccia il suo corso (darwinismo).
In Italia il tenore degli interventi è del tutto allineato a quanto sopra, ma condito con incredibili speculazioni sulle ontologiche differenze tra il calvinismo anglosassone e la pietas cristiana. Nelle stesse ore, purtroppo, in Italia il personale medico ci informava di trovarsi a dover scegliere chi curare e poco dopo anche la Spagna dichiarava di dover scegliere chi curare.
Veniamo dunque all’analisi della narrazione.
Con quali tattiche si può stravolgere così profondamente un discorso? Un modo sempre efficace è estrapolare un virgolettato di tre-quattro parole da un discorso fatto di 866 (ottocentosessantasei) parole e, se questo non basta, aggiungerne altre inventate di sana pianta.
Contrariamene a quanto riportato (da molti media) Johnson non dice mai “abituatevi”, cosa che cambia di un bel po’ la sostanza della frase (se mai lo spirito del suo discorso è ‘lotteremo fino alla fine’, altro che abituarsi!). Già trovo pessimo l’esercizio di estrapolare quattro parole (4) da un discorso di mezz’ora e quindi dal suo contesto (per di più su un tema così delicato). Se poi ce ne devi aggiungere una quinta inventata di sana pianta perché se no il tuo discorso finto-sofista non regge, allora siamo a cavallo. (…)
Nello stesso discorso alla nazione (che trovate qui) Vallance dice sul Coronavirus che l’obiettivo principale è evitare il collasso del sistema sanitario contenendo il picco per tenerlo a un livello gestibile e poi aggiunge: “it’s not possible to stop everybody getting it” (non è possibile impedire a tutti di prenderlo) e poi: “it’s also not desirable, because you want some immunity in the population to protect ourselves in the future” (non è nemmeno desiderabile, perché serve un po’ di immunità nella popolazione, per proteggerla nel futuro). E infine (dopo aver parlato del primo obiettivo che consiste nell’appiattimento della curva del contagio per non portare al collasso il sistema sanitario) “the second big aim is to protect the elderly and the vulnerable” (il secondo grande obiettivo è proteggere le persone deboli e gli anziani).
Nel video qui sotto trovate il discorso di Boris e, dal minuto 11:22, le dichiarazioni di Vallance.
 

 

Notate che Vallance non parla mai di immunità di gregge né, tantomeno, la propone come strategia del governo, d’altronde sarebbe follia programmare una strategia che si basi sul contagio di più di metà della popolazione e ha più a che fare con le teorie eugenetiche che con la realtà.
Il giorno dopo però, su Sky, un giornalista fa finta che Vallance nel suo discorso abbia parlato di immunità di gregge e gli chiede come funziona (e qui c’è il grande errore di Vallance che, non essendo esperto di comunicazione, si limita a rispondere alla domanda, non puntualizzando la sua posizione).
La risposta è tecnica ed espone ciò che ci dice la scienza (d’altronde Vallance di questo si occupa): “per ottenere l’immunità di gregge, si dovrebbero ammalare il 60% degli inglesi”. Il giornalista capirà che Vallance VUOLE ottenere l’immunità di gregge (e quindi il contagio di 36 milioni di persone!), mentre lui ha solo risposto a una domanda in cui gli si chiedeva come funziona. (…)
Per avere una conferma sul fatto che l’immunità di gregge non sia mai stata nei piani del governo (…) andate sul documento che il governo ha rilasciato il 3 marzo in cui si anticipava tutto il programma di contrasto al COVID-19.
 
La fantasiosa narrazione sulla presunta “inversione a U” e la “retromarcia” del governo UK

Ecco la dichiarazione del governo del 12 marzo:
“Stiamo prendendo in considerazione di vietare i principali eventi pubblici come quelli sportivi. Il parere del comitato scientifico, però, è che, attualmente, vietarli avrebbe un impatto limitato sulla diffusione del virus ma c’è anche il problema che tali eventi potrebbero avere delle criticità per i servizi. Quindi stiamo discutendo con tutti i membri del Regno Unito e seguiranno ulteriori aggiornamenti a riguardo.
Ogni fase sarà guidata dalla scienza e cercheremo di fare la cosa giusta al momento giusto.
Non stiamo -in questo momento- chiudendo le scuole perché il parere scientifico è che sarebbe controproducente e potrebbe avere effetti negativi in questa fase, ma ovviamente stiamo monitorando la situazione e potremmo dover cambiare le nostre posizioni man mano che la malattia si diffonde.
Le scuole dovrebbero chiudere solo se espressamente consigliato di farlo dal parere del comitato scientifico e questo rimane il nostro consiglio.”
Sì, avete letto bene: il lock-down è stato preso in considerazione fin dall’inizio. Semplicemente (e questo lo trovate nel video integrale) si aspetta il momento giusto per farlo. Come tutti sappiamo, infatti, mentre l’Italia ha dovuto fare il lock-down per via del sistema sanitario al collasso, qui adesso sembra non sia necessario perché il sistema non è al collasso, ma la chiusura potrebbe arrivare in qualunque momento (tra due giorni o tra due mesi) sulla base dei dati che arrivano di giorno in giorno al governo.
Può essere sia una decisione sbagliata a livello scientifico/epidemiologico (come detto non mi occupo di questo e aspetterei i dati prima di emettere sentenze), però è chiaro come le polemiche su Boris Johnson che cambia idea servano alla stampa per rimediare agli strafalcioni iniziali dove si era riferito di un leader strafottente e spietato, che non avrebbe fatto nulla per bloccare il virus.
E adesso, a completamento di tutto il discorso, eccovi finalmente il testo integrale in italiano del discorso di Boris Johnson, (VEDI ARTICOLO INTEGRALE) se ci trovate strafottenza, mancanza di tatto, proposte di immunità di gregge o darwinismo fatemi un fischio."

 
Testo di Massimiliano Bolondi (già pubblicato sulla  piattaforma di pubblicazione online medium.com ) Cosa ha detto veramente Boris Johnson? Sorpresa: no immunità di gregge e no inversione a U.
 
 

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