Cosa succede al confine tra Armenia e Azerbaigian

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Diventa rovente il clima tra Armenia e Azerbaigian dopo che nella giornata di domenica si sono verificati degli scontri tra le truppe dei due paesi nella parte settentrionale del loro confine. I funzionari di entrambi i paesi si sono accusati a vicenda di aver dato inizio alle ostilità. I bombardamenti sporadici sono continuati anche il lunedì.

 

Il ministero della Difesa dell'Azerbaigian ha dichiarato che l'esercito armeno ha sparato contro posizioni detenute dall'Azerbaigian nella regione nord-occidentale di Tovuz, aggiungendo che quattro dei suoi soldati sono rimasti uccisi nel bombardamento armeno. 

 

Il maggiore generale dell'esercito azero Polad Gashimov e il colonnello Ilgar Mirzoyev sarebbero rimasti uccisi nello scontro al confine tra Azerbaigian e Armenia, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa APA dell'Azerbaigian citando il vice ministro della Difesa Kerim Veliyev.

 

"Il maggiore generale Polad Gashimov e il colonnello Ilgar Mirzoyev sono morti eroicamente nelle battaglie del mattino", ha affermato l'agenzia di stampa citando il viceministro della difesa.

 

Anche l'agenzia di stampa statale dell'Azerbaigian AzerTAc ha confermato queste informazioni.

 

L’emittente turca TRT riporta che “sono stati distrutti numerosi mezzi militari e le posizioni dell’esercito armeno negli scontri in corso da due giorni e (…) che circa 100 soldati armeni sono rimasti uccisi”. Tra i caduti ci sono anche 7 soldati turchi.

 

Scrive l’Ambasciata dell’Azerbaigian a Roma in un comunicato: «A partire dal pomeriggio del 12 luglio, le forze armate dell'Armenia hanno palesemente violato il regime del cessate il fuoco e hanno utilizzato attacchi di artiglieria per sparare sulle posizioni delle forze armate dell'Azerbaigian, in direzione del distretto di Tovuz, lungo il confine di stato tra l'Armenia e l'Azerbaigian. I tentativi delle forze armate dell’Armenia di impadronirsi delle posizioni dell'esercito dell’Azerbaigian sono stati definitivamente bloccati, e non è stata concessa perdita di territorio».

 

Nelle ore serali, la situazione sul confine tra l’Armenia e l’Azerbaigian nella direzione di Tovuz è peggiorata nuovamente. “L'esercito dell’Armenia ha ripreso il bombardamento di artiglieria delle posizioni dell'esercito dell’Azerbaigian, come il villaggio di Agdam nel distretto di Tovuz, con mortai da 120 mm. In risposta, l'esercito azerbaigiano sta prendendo adeguate e severe misure contro le provocazioni del nemico”. 

 

Baku denuncia che “tale incoscienza militare da parte dell'Armenia persegue l'obiettivo di attirare le organizzazioni politico-militari di cui è parte nel conflitto tra Armenia e Azerbaigian ed eludere la responsabilità dell'occupazione e dell'aggressione contro l'Azerbaigian. L'aggressione dell'Armenia contro l'Azerbaigian dura da quasi 30 anni e le provocazioni perpetrate lungo il confine contravvengono anche ai documenti legali delle organizzazioni politico-militari di cui l'Armenia è membro”. 

 

Dunque secondo l’Azerbaigian si tratterebbe della dimostrazione che “Yerevan non è interessata alla soluzione negoziata del conflitto tra l’Armenia e l’Azerbaigian”. 

 

Dall’Armenia arriva la risposta del primo ministro Nikol Pashinyan: “La leadership politico-militare dell’Azerbaigian si assumerà tutta la responsabilità delle conseguenze imprevedibili dell’indebolimento della stabilità regionale”. 

 

Il Nagorno-Karabakh, è un territorio dell'Azerbaigian riconosciuto a livello internazionale, illegalmente occupato dal 1991 a causa dell'aggressione militare armena. Decine di migliaia di civili e soldati sono stati uccisi nel conflitto del Karabakh dal 1991 e fino ad oggi circa il 20% del territorio dell'Azerbaigian è occupato. Gli sforzi internazionali per risolvere il conflitto si sono arrestati, evidenzia il quotidiano turco Daily Sabah

 

Reazioni internazionali

 

La Turchia ha avvertito l'Armenia di rispettare l'integrità territoriale dell'Azerbaigian, ribadendo che Ankara sarà schierata al fianco di Baku con tutte le sue forze. 

 

“L'Azerbaigian non è solo. La Repubblica di Turchia e il popolo turco sono con l'Azerbaigian”, ha dichiarato in un’intervista televisiva all’emittente TRT il ministro degli Esteri della Turchia, Mevlut Cavusoglu. Intervista dove ha espresso una forte condanna verso l’attacco armeno. 

 

Il Segretariato dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) attivo nello spazio post-sovietico ha espresso serie preoccupazioni per il deterioramento della situazione al confine armeno-azero, ha affermato l'organizzazione attraverso il suo sito web.

 

"Il Segretariato della CSTO esprime serie preoccupazioni per il deterioramento della situazione al confine armeno-azero emerso il 12 luglio dopo uno scontro armato tra unità delle forze armate dell'Armenia e dell'Azerbaigian, in particolare con l'uso di artiglieria pesante, che ha causato vittime e feriti" si legge nella dichiarazione. Si noti che "la situazione emergente non facilita la normalizzazione della situazione lungo il confine dei due Stati vicini, uno dei quali - la Repubblica di Armenia - è uno stato membro della CSTO, e mostra che vi sono violazioni degli accordi di cessate il fuoco raggiunti a livello di leadership di Armenia e Azerbaigian".

 

Il Segretariato ha sottolineato "la necessità di ripristinare immediatamente il cessate il fuoco nella zona di responsabilità della CSTO" e ha sottolineato il fatto che il Consiglio per la Sicurezza Collettiva e il Consiglio dei ministri degli Affari Esteri della CSTO "hanno ripetutamente sollecitato le parti a raggiungere la soluzione delle situazioni di conflitto esclusivamente in maniera pacifica, quindi astenendosi dalle provocazioni per evitare l'escalation delle tensioni”. 

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