Da Ceuta a Gaza: la sporca coscienza (coloniale) europea

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Da  Ceuta a Gaza: la sporca coscienza (coloniale) europea

 
Tutto il regime mediatico italiano ed europeo si commuove per la guardia civil che ha salvato un neonato nel mare di fronte a Ceuta, territorio spagnolo in Africa. Come sono buoni gli stati europei, peccato solo non ci sia la stessa commozione per le stragi che Israele compie a Gaza. Lì per l’Europa - come ha riaffermato con miserabili parole anche il nostro penoso ministro Di Maio - Israele si sta difendendo da una aggressione.
 
Anche lo stato spagnolo ha schierato l’esercito, contro quei migranti che il Marocco ha improvvisamente lasciato arrivare, il che ha suscitato la gioia dei leghisti. La Spagna si sta difendendo, tutta l’Europa si sta difendendo per tutto il Mar Mediterraneo, dalle rive del Marocco a quelle di Israele. Ma chi sono gli aggressori e gli invasori che minacciano l’Europa? La gran parte di loro vengono dai popoli che l’Europa ha colonizzato .
 
Naturalmente per tutti i governanti europei e per il loro alleato Israele i popoli colonizzati dovrebbero accontentarsi e anzi ringraziare per tutti i doni ricevuti con la colonizzazione. Se non lo fanno e si ribellano come i palestinesi, è giusto bombardarli. Se più semplicemente pensano di venire in Europa per accedere a quel benessere che è anche prodotto del loro sfruttamento coloniale, allora tocca agli eserciti fermarli. O meglio ancora, l’Europa paga stati di confine, la Turchia , il Marocco, ciò che è rimasto della Libia, perché facciano loro ciò che serve. Così questi stati diventano guarde frontaliere, kapo’ dell’Europa, e a volte alzano il prezzo per continuare lo sporco lavoro. Come hanno fatto la Turchia, i libici e ora il Marocco, che ha occupato la ex colonia spagnola del Sahara Occidentale, facendo pulizia etnica del popolo Sarawi che rivendica la sua terra. Sempre di effetti del colonialismo europeo si tratta.
 
L’Europa ha comprato miliardi di vaccini, ma nega il loro brevetto al mondo, a cui però promette donazioni. Così come, mentre un soldato salva un neonato, gli altri migranti bambini inclusi sono subito espulsi al di là di quel muro che difende il continente europeo dagli invasori. Carità per pochi ed espropriazione coloniale per tanti sono sempre state assieme.
 
Ogni giorno i governanti ci ripetono che l’Europa sta con Israele perché ha memoria dello sterminio degli ebrei. Peccato però che quello sterminio sia stato opera esclusiva di europei, i quali per riparare alla propria colpa infame hanno preso una loro colonia, la Palestina, con tutto il suo popolo, e l’hanno data in risarcimento ai soprovvissuti ai loro crimini.
 
In metà Africa sono presenti eserciti europei che hanno il compito di sostenere governanti tirannici e corrotti che però garantiscono alle multinazionali i profitti del petrolio, delle materie prime, dell’agricoltura devastante.
 
E a proposito di risarcimenti, se davvero si usassero quei principi di mercato ai quali l’Europa rigorosamente si attiene, quanto dovrebbe pagare il nostro continente per una azione risarcitoria dei popoli colonizzati? Quanto varrebbero oggi in Borsa i cinquanta milioni di africani rapiti tra i massacri e trasformati in schiavi dagli europei?
 
Capite perché fanno schifo le lacrime dei governanti europei di fronte alla guardia civil che salva un bambino, mentre si sostiene il diritto di Netanyahu di uccidere bambini a Gaza? Capite perché i Salvini e Meloni di tutta Europa sono gl’interpreti della deriva politica e morale della sua politica?
 
La coscienza europea è tanto ipocrita quanto sporca, perché l’Europa continua a non fare i conti con il suo passato e presente coloniale; e per questo continua a proclamare buoni principi mentre pratica sfruttamento e guerra. Dietro una persona salvata ci sono muri, eserciti, bombe che colpiscono milioni di persone. Non c’è pace senza giustizia.

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