Direttore ospedale Al-Shifa dopo assalto soldati israeliani: “Resteremo con gli ammalati. Vivremo o moriremo insieme a loro”
Fare una foto con la bandiera del proprio paese, con il segno di “Vittoria” come se si fosse espugnata chissà quale roccaforte fortificata e armata, rende bene l’idea sul livello di barbarie in cui è arrivato non solo l’esercito israeliano, ma il suo governo, i suoi responsabili, perché da qualcuno pur prenderanno gli ordini.
Questa immagine peserà perennemente sulla coscienza dei capi di stato e di governo che hanno appoggiato Israele, perché un accanimento militare contro gli ospedali, così come si è visto a Gaza, è un fatto storico unico.
Non basteranno le bugie, trovare centinaia di copie del Mein Kampf nei tunnel degli ospedali, così anche paradossalmente delle armi, per giustificare una tale ferocia.
Il racconto di ieri pomeriggio del Direttore dell’ospedale Al-Shifa lascia senza fiato: “I soldati israeliani vagano per i reparti, hanno preso i corpi dei palestinesi uccisi e hanno fatto saltare in aria le riserve d'acqua”, mentre all’interno c’erano “650 pazienti, 500 operatori sanitari e oltre 5.000 sfollati”
Non solo, ha riferito che “l'ospedale è completamente circondato; le scorte di cibo e acqua sono esaurite e l’occupazione [israeliana] ha raggiunto la principale linea di approvvigionamento idrico. Le condizioni sono catastrofiche e le persone all’interno dell’ospedale piangono per la sete”.
Le barbarie non finiscono qui, perché il medico ha aggiunto che “i cecchini sono ovunque con l'ordine di sparare a vista, impedendo il movimento tra gli edifici; abbiamo perso i contatti con i nostri colleghi.”
Questo avviene all’interno dell’ospedale, ma “i droni israeliani non smetteranno di sorvolare l'ospedale. Gli occupanti attualmente trattengono diverse famiglie nel magazzino dell'ospedale.”
In tutto questo orrore, è il caso di dire mai visto, sarà pure retorica, ma Israele potrà ridurre in cenere tutta la Striscia, ma non potrà mai minimamente scalfire la dignità del popolo palestinese, della sua lotta di liberazione e resistenza.
Questa dignità sta nella conclusione del direttore dell’ospedale: “Rimarremo con i feriti e i malati, e partiremo solo con loro. Vivremo con loro o moriremo insieme a loro.”
Sicuramente resterà in vita solo la vergogna di Israele e dei suoi sostenitori a eterna memoria.