E se non fosse successo in provincia di Cosenza? Un esperimento sociologico-mediatico

E se non fosse successo in provincia di Cosenza? Un esperimento sociologico-mediatico

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Proviamo a fare un esperimento sociologico-mediatico con voi.

Ragioniamo di fantasia, e immaginate che un insegnante trentatreenne si dia fuoco davanti una caserma di Mosca.

Come sarebbe stata la notizia secondo voi? Quale sarebbe stato il tono usato dai giornali Fiat e dai tg nazionali? Quale sarebbe il posto che la notizia avrebbe occupato nel loro palinsesto? Quanta speculazione sarebbe stata fatta sulla protesta montante contro il "regime di Putin"?

Prendetevi tutto il tempo per rispondere.

Immaginate ora, ragioniamo sempre di fantasia, che un insegnante trentatreenne si dia fuoco davanti una caserma di Pechino.

Come sarebbe stata la notizia secondo voi? Quale sarebbe stato il tono usato dai giornali Fiat e dai tg nazionali? Quale sarebbe il posto che la notizia avrebbe occupato nel loro palinsesto? Quanta speculazione sarebbe stata fatta sulla protesta montante contro il "regime di Xi"?

Prendetevi tutto il tempo per rispondere.

Ora immaginate che un insegnante trentatreenne si dia fuoco davanti una caserma di Caracas.

Come sarebbe stata la notizia secondo voi? Quale sarebbe stato il tono usato dai giornali Fiat e dai tg nazionali? Quale sarebbe il posto che la notizia avrebbe occupato nel loro palinsesto? Quanta speculazione sarebbe stata fatta sulla protesta montante contro il "regime di Maduro"?

Immaginate, infine, che un insegnante trentatreenne si dia fuoco in una città qualsiasi di Iran, Corea del Nord o un altro paese definito “asse del male” da Stati Uniti, Nato e Unione Europea e domandatevi sempre: come sarebbe stata data la notizia?

Ebbene, senza nessun tipo di fantasia e sconsigliamo la visione del video alle persone particolarmente sensibili, un uomo, un giovane trentatreenne si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende (dopo aver citofonato alla sede dell'arma), in provincia di Cosenza nella giornata di ieri.

In pieno Draghistan, ma i Tg non dicono nulla.

L’uomo, un docente che lavorava in Lombardia, secondo alcune ricostruzioni come ad esempio quella de il Faro di Roma era rientrato in Calabria dopo essere stato sospeso senza stipendio perché non aveva obbedito all'obbligo vaccinale. Si tratta di un uomo che non apparteneva a movimenti politici estremisti, ha la fedina penale immacolata, non aveva mai dato segni di squilibrio.  

Nessun TG nazionale ne ha parlato. Nessuna domanda dal monopolio Fiat dell’informazione in Italia.

Un post di Uil scuola Monza Brianza riportava l'ipotesi ma è stato cancellato, qualcuno però lo aveva già salvato e fatto circolare. 

In queste ore, a livello locale, emerge l'indiscrezione che alla base del gesto estremo vi sia un mancato aiuto delle forze dell'ordine ad un caso di strozzinaggio. La verità emergerà nelle prossime ore e vi terremo aggiornati.

Noi non siamo in grado di confermare o meno questa o la prima ipotesi, rispettiamo totalmente quanto scrive su Facebook suo cugino, Michele De Simone, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, che afferma di non conoscere le motivazioni del gesto e chiede rispetto per la famiglia.

Quel rispetto che ci ha portato a prenderci del tempo necessario prima di portare la notizia che ci ha profondamente scosso. Il rispetto verso un uomo come voi. Che siate vaccinati (entro 3 mesi, efficacia massima dei vaccini mRna), vaccinati dopo i 3 mesi o non vaccinati veramente non conta nulla: è il gesto, qualunque sia la sua motivazione, di un ragazzo, un docente, disperato da uno dei tanti aspetti kafkiani costruiti come un cappio nel Draghistan.

Ora - ultima parte dell’esperimento - ragionando sempre per fantasia: che cosa accadrebbe in un paese normale ai ministri responsabili di un sistema che porta un ragazzo, docente, di 33 anni a questo gesto estremo? Mentre ci pensate il signor Speranza, un nome a caso, continua a rimandare impunemente il giorno delle sue dimissioni…

 

AGGIORNAMENTO

 

Secondo quanto riporta la Cnews in questo momento: "L’uomo si era sottoposto a due dosi di vaccino, la seconda nel mese di agosto. Per cui fino a metà febbraio aveva tempo per ricevere il booster con cui avrebbe potuto prolungare la validità della carta verde. Statisticamente, il percorso di prevenzione seguito dal giovane è perfettamente coerente con quello di altre migliaia di cittadini in tutta Italia. È dunque da escludere l’ipotesi alimentata dal tam tam sui social e non suffragata da alcun elemento, che l’insegnante fosse no vax e che per questo fosse stato estromesso dalla scuola."

 

 

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Agata Iacono

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Sociologa e antropologa

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