Ecuador: il banchiere neoliberista Lasso batte il progressista Arauz. Le ragioni della sconfitta

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Ecuador: il banchiere neoliberista Lasso batte il progressista Arauz. Le ragioni della sconfitta

In Ecuador torna al potere (ufficialmente) la destra neoliberista. Tremenda la delusione del candidato progressista Arauz (UNES) indicato in vantaggio nei sondaggi elettorali. Secondo i dati comunicati dal  Consiglio Elettorale Nazionale (CNE) dell’Ecuador, il banchiere Guillermo Lasso (CREO) ha ottenuto il 52,52% dei voti contro il 47,48% di Arauz. A differenza di quanto si pensava prima della tornata elettorale i voti annullati non risulteranno decisivi. 

Già dopo che era stato scrutinato il il 50% dei voti, Arauz ha riconosciuto il trionfo del suo avversario e ha posto fine al sogno del progressismo sudamericano, di recuperare l'Ecuador dopo il clamoroso tradimento di Lenin Moreno, eletto con i voti e il partito di Rafael Correa, ma incredibilmente passato armi e bagagli nel campo neoliberista. 

"È una battuta d'arresto elettorale, ma non è affatto una sconfitta politica”, ha detto Arauz ai suoi sostenitori. 

“Siamo consapevoli di ciò che abbiamo ottenuto e ci dedicheremo all'approfondimento di questo tessuto. Questa non è la fine, è l'inizio di una nuova fase che è estremamente necessaria per il nostro paese”. 

Riguardo alla campagna elettorale, il candidato progressista ha evidenziato: “Siamo stati perseguitati, insultati, aggrediti, abbiamo subito tentativi di mettere fuorilegge il nostro movimento, abbiamo ricevuto attacchi alla persona e alle famiglie più che sulla nostra proposta".

Il nuovo presidente Lasso, banchiere e riferimento per i settori della destra finanziaria, ha ringraziato coloro che lo hanno votato "per avermi dato l'opportunità di essere il loro presidente”, al terzo tentativo dopo due sconfitte consecutive nel 2013 (contro Rafael Correa) e nel 2017 (contro Lenín Moreno).

Guillermo Lasso vanta origini umili ma è sempre stato collegato a holding finanziarie e, in particolare, al Banco de Guayaquil. Inoltre l’esponente di CREO era "super ministro dell'Economia" del governo di Jamil Mahuad, pochi mesi dopo il cosiddetto ‘feriado bancario’ del 1999. 

L'8 marzo di quell'anno fu dichiarato un giorno festivo di 24 ore che alla fine durò 5 giorni per evitare che le istituzioni finanziarie fallissero a causa del massiccio ritiro di fondi da parte dei risparmiatori.

Cosa succede adesso in Ecuador?

Sul quotidiano argentino Pagina|12 l’analista Marco Teruggi scrive: “Con la vittoria di Lasso, inizierà ora una nuova fase di approfondimento del neoliberismo in Ecuador, che già avanza nel progetto di privatizzazione della Banca Centrale dell'Ecuador, che potrebbe essere compiuta prima che Moreno lasci il palazzo presidenziale di Carondelet il 24 maggio”. 

Per quanto riguarda invece i rapporti di forza continentali, Teruggi spiega: “La mappa continentale continuerà ad avere la stessa correlazione tra forze progressiste e governi di destra, con conseguenti limiti per la ricostruzione delle istanze di integrazione latinoamericana”.

Le proposte di Lasso

Quali sono le prime misure promesse dal banchiere neoliberista? 

Lasso ha promesso un "Piano di vaccinazione" per immunizzare "9 milioni di ecuadoriani nei primi 100 giorni" di governo.

Inoltre, ha promesso di aumentare il salario minimo a 500 dollari dagli attuali 400; anche se appena un anno fa affermava che un tale aumento "genererà solo più disoccupazione e informalità nel paese". 

Il suo piano di governo prevede anche una maggiore libertà contrattuale nelle aziende (flessibilità del lavoro, anche più di quella applicata nel 2020 da Lenín Moreno).

Ha promesso la creazione di 2 milioni di posti di lavoro, prodotti - secondo i manuali neoliberisti - di una maggiore flessibilità del lavoro e vantaggi per i grandi capitali. Prevede inoltre investimenti privati ??per l'importazione e la commercializzazione di combustibili e per delegare l'amministrazione degli ospedali pubblici al settore privato.

Sempre nel solco della logica neoliberista - che danni inenarrabili ha prodotto nell’intera America Latina e in Ecuador in particolare - si vuole eliminare la tassa sul deflusso di valuta estera (ISD).

La destra regionale esulta

I presidenti di destra in America Latina ovviamente gioiscono per la vittoria ottenuta da Lasso. Il primo a esprimersi è stato il presidente della Colombia, Iván Duque.
«Ci ??congratuliamo con Guillermo Lasso per la sua elezione a presidente dell'Ecuador. Pochi minuti fa abbiamo dialogato e parlato di lavorare insieme per la regione”, ha scritto il colombiano su Twitter.

"Continueremo a rafforzare le nostre relazioni commerciali, la sicurezza e l'integrazione andina a beneficio dei nostri paesi", ha aggiunto il presidente colombiano.

Così ha fatto Sebastián Piñera, dal Cile, che ha anche sottolineato l'amicizia che lo unisce a Lasso, mentre, dall'Uruguay, il presidente Luis Lacalle Pou ha indicato che spera di poter lavorare insieme al nuovo presidente ecuadoriano.

Anche il presidente paraguaiano, Mario Abdo Benítez, si è congratulato con Lasso e con il popolo ecuadoriano. 

Perché Arauz è uscito sconfitto nonostante il vantaggio al primo turno?

I settori progressisti si chiedono adesso come sia stato possibile il recupero di Lasso che ha portato il banchiere neoliberista alla presidenza. Secondo Teruggi: “La percentuale ottenuta da Lasso significa che il candidato della destra ha colmato una distanza di oltre 12 punti che lo separava da Arauz nel primo turno. Le ragioni di questo recupero possono essere spiegate da vari motivi, come l'agglutinazione di un voto anti-correista in un paese segnato dalla divisione Correísmo/anti-Correísmo, lo spostamento degli elettori di Yaku Pérez e Xavier Hervas, terzo e quarto in il primo turno a favore di Lasso.

La sconfitta di Arauz può anche essere spiegata dai limiti rilevati nella sua campagna elettorale, nel quadro di un movimento con politici perseguitati, con leader fuori dal paese e una struttura organizzativa scarna”.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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