"Giungla" e "giardino". Il mondo reagisce così ai commenti colonialisti di Borrell

"Giungla" e "giardino". Il mondo reagisce così ai commenti colonialisti di Borrell

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

“L'Europa è un giardino. Abbiamo costruito un giardino... Il resto del mondo non è esattamente un giardino. La maggior parte del resto del mondo è una giungla e la giungla potrebbe invadere il giardino", ha dichiarato, la scorsa settimana, l’Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Joseph Borrell durante un discorso in Belgio.

Parole che richiamano, sostanzialmente, al più becero colonialismo e, soprattutto non sono passate inosservate nel resto del mondo.

In vari paesi le dichiarazioni di Borrell hanno provocato reazioni molto dure.

Negli Emirati arabi Uniti, ad esempio, ieri è stato convocato il capo ad interim della delegazione dell'UE, per chiedere una spiegazione sui commenti razzisti fatti dal capo della politica estera dell'UE.

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale degli Emirati ha definito i commenti di Borrell razzisti, avvertendo, tra l’altro, che possono contribuire a un peggioramento del clima di intolleranza e discriminazione in tutto il mondo.

Borrell non contento, proprio per non creare malintesi ha rincarato la dose, aggiungendo che la costruzione di muri per proteggere "il giardino" non funzionerebbe perché "la giungla ha una forte capacità di crescita e il muro non sarà mai abbastanza alto per proteggere il giardino".

“I giardinieri devono andare nella giungla. Gli europei devono essere molto più coinvolti con il resto del mondo. Altrimenti, il resto del mondo ci invaderà, in modi e mezzi diversi”, ha lamentato il massimo diplomatico europeo.


Oltre a convocare il capo missione ad interim presso la delegazione dell'UE negli Emirati Arabi Uniti, i funzionari emiratini hanno anche chiesto all'ufficio di Borrell di fornire una spiegazione scritta.

Molti altri hanno ricordato che il discorso di Borrell riflette opinioni superate da tempo sulla supremazia europea sul mondo "incivile". Le sue parole ignorano anche la lunga storia del colonialismo che ha permesso ai paesi occidentali di svilupparsi completamente a spese del Sud del mondo.

"I nostalgici del colonialismo riaffiorano come mostri", ha twittato oggi il vice primo ministro del Qatar, Hamad al-Kawari, in risposta a Borrell.


Anche Mosca si è fatta sentire in merito ai commenti razzisti del capo della politica estera dell'UE, con la portavoce del ministro degli Esteri Maria Zakharova che ha twittato: "L'Europa ha costruito quel 'giardino' attraverso il barbaro saccheggio della 'giungla'. Borrell non avrebbe potuto esprimerlo meglio: il sistema più prospero del mondo, creato in Europa, nutrito da radici nelle colonie che hanno spietatamente oppresso”.


Dopo che ha scatenato la bufera, Borrell ha negato che il suo messaggio fosse razzista o colonialista. Si è giustificato con il fatto che le sue parole avevano lo scopo di rifiutare l'idea di "fortezza Europa" e incoraggiare gli studenti a impegnarsi con il mondo.

Da non sottovalutare che le reazioni più dure ai rigurgiti colonialisti di Borrell e del blocco europeo sono giunte da paesi come Qatar, Emirati Arabi Uniti che non sono noti assolutamente per le loro lotte all’imperialismo e al colonialismo, neanche storicamente hanno fatto o appoggiato tali battaglie. Anzi, sono Paesi per tradizione servi sciocchi di Usa e Israele in Asia ocidentale, basta vedere il loro ruolo nelle aggressioni dello Yemen e l’appoggio ai terroristi in Siria.

Ora, probabilmente, hanno capito che fare i servi sciocchi alla lunga non pagherà. Dunque, si spera che possano avere una politica estera più indipendente come hanno dimostrato con i tagli di produzione del petrolio dell’ OPEC+ che hanno tanto irritato l’amministrazione USA gidata da Joe Biden.

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Se Zelensky parla di pace... di Paolo Desogus Se Zelensky parla di pace...

Se Zelensky parla di pace...

A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo di Geraldina Colotti A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo

A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin" di Francesco Santoianni Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima di Giuseppe Giannini Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Le principali tappe del declino italiano  di Gilberto Trombetta Le principali tappe del declino italiano

Le principali tappe del declino italiano

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE di Michelangelo Severgnini APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

Storm Shadow su Mosca. E poi? di Giuseppe Masala Storm Shadow su Mosca. E poi?

Storm Shadow su Mosca. E poi?

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti