Gli Usa annunciano nuovi "sforzi" nel Sud Globale. La risposta di Pechino
Negli ultimi anni, la competizione tra Stati Uniti e Cina per l'influenza nel Sud Globale è diventata sempre più evidente. Il Sottosegretario di Stato degli USA, Kurt Campbell, ha recentemente ammesso che gli Stati Uniti sono "molto indietro" rispetto alla Cina in Africa e in altre regioni del Sud Globale, e ha sottolineato la necessità di intensificare gli sforzi in questi territori. Ma cosa significa realmente questo per la politica estera statunitense e per le nazioni coinvolte?
Risponde il Global Times con un editoriale senza troppi giri di parole. La strategia nordamericana verso il Sud Globale, scrive, sembra essere frammentata e reattiva, focalizzata più sul contenere l'avanzata cinese che su una visione di lungo termine per lo sviluppo di relazioni bilaterali sostenibili, come evidenziano i media cinesi. L'interesse degli Stati Uniti per queste regioni appare infatti dettato più da un calcolo utilitaristico che da un autentico desiderio di collaborazione e crescita reciproca. Questo approccio ha portato a una percezione negativa tra molti paesi del Sud Globale, che vedono nelle azioni americane un tentativo di strumentalizzarli come pedine in un gioco geopolitico più ampio.
"La Cina, al contrario, ha saputo costruire relazioni basate su benefici reciproci, rispetto e cooperazione. Progetti infrastrutturali come la Belt and Road Initiative hanno portato investimenti significativi e sviluppo in molte nazioni del Sud Globale, rafforzando l'influenza cinese e guadagnando il sostegno locale. Questi sforzi hanno contribuito a cementare legami forti e duraturi, rendendo difficile per gli Stati Uniti competere su un piano di parità". Il Sud Globale, prosegue il Global Times, ora consapevole delle intenzioni geopolitiche degli Stati Uniti, non è facilmente ingannabile. I paesi di queste regioni riconoscono il valore della cooperazione sud-sud, che ha portato a risultati tangibili in termini di sviluppo economico e stabilità sociale. La diffidenza verso l'interesse improvviso e strumentale degli Stati Uniti è rafforzata da una storia di promesse non mantenute e alleanze tradite. Un esempio eclatante è la promessa fatta dal G7 nel 2022 di raccogliere 600 miliardi di dollari a sostegno dei paesi del Sud Globale, una promessa che ancora attende di essere concretizzata.
L'approccio USA, guidato da interessi geopolitici piuttosto che da un sincero desiderio di cooperazione, rischia di essere percepito come insincero e temporaneo. Con il tempo, questa mancanza di autenticità e di coerenza strategica potrebbe erodere ulteriormente la credibilità degli Stati Uniti nel Sud Globale. Al contrario, la resistenza dei paesi del Sud Globale contro le manovre americane potrebbe diventare sempre più forte e determinata.
Gli Stati Uniti per colmare il divario con la Cina nel Sud Globale, conclude il Global Times, hanno bisogno di molto più che un semplice incremento degli sforzi diplomatici e finanziari. È necessaria una revisione fondamentale dell'approccio e delle priorità della politica estera statunitense, basata su rispetto reciproco, benefici condivisi e un impegno a lungo termine per lo sviluppo sostenibile delle nazioni coinvolte. "Solo così gli Stati Uniti potranno sperare di costruire relazioni autentiche e durature nel Sud Globale".